mercoledì 29 luglio 2009 - Enzo Di Micco

Scapoli, meeting degli zampognari al Borgo

Scapoli in festa con gli zampognari provenienti da mezzo mondo oltre che da tutte le regioni italiane. Iniziativa promossa e organizzata dall’amministrazione comunale, con il supporto dalla Pro-Loco e dell’Associazione culturale "il Circolo dei Zampognari”.

SCAPOLI (IS) – “Scambiare e condividere tutte le esperienze relative alla zampogna, strumento musicale a fiato realizzata con una intera pelle di capra o di pecora o anche, oggigiorno, fatta da una camera d’aria di gomma. Questo il significativo senso della bellissima kermesse tenutasi a Scapoli, in provincia di Isernia, località della regione Molise situata esattamente nella suggestiva cornice della comunità montana del Volturno, uno dei cinque Comuni molisani compresi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Qui, la XXXIII edizione dal titolo "Festival Internazionale della Zampogna", come da consueto appuntamento durante l’ultimo fine settimana del mese di luglio. Un grande meeting per esaltare lo strumento arcaico di svariate lunghezze, fino a due metri. Scapoli in festa, dunque, con gli zampognari provenienti da mezzo mondo ed in particolare da tutte le regioni italiane. Iniziativa promossa e organizzata dall’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Renato Sparacino con il supporto dalla Pro-Loco e dell’Associazione culturale "il Circolo dei Zampognari”.

Ricco, il cartellone di appuntamenti sociali e culturali: dibattiti e forum, tavole rotonde, tutti nel segno della zampogna in cui non sono mancati percorsi musicali con gruppi di zampognari e gente comune. Per le strade del borgo danze, canti e musica hanno fatto da punto di aggregazione fra turisti, artisti e curiosi, per conservare usi e costumi folcloristici legati anche a commemorazioni religiose in cui spesso tuttavia sopravvivono riti agresti e pagani. Una festa singolare in tutti i sensi.

Le svariate melodie inondavano le vie del paese mentre spiccavano zampognari abbigliati con panni colorati di lana e/o di cotone grossolano, nella rappresentazione della rispettiva stagione in cui veste lo zampognaro. Per non parlare degli “zampitti” ai piedi, calzature prettamente campagnole, analoghe alle ciocie laziali, ispirate all’antico modello dei calzari romani, nonché greci, cioè una specie di sandali con strisce di cuoio incrociate, dei quali troviamo larga testimonianza nell’iconografia dell’Italia del quattrocento. Una manifestazione, insomma, in grande stile è ricca di significato storico e religioso che ti fa sentire orgoglioso di essere italiano.

E a proposito di italianità, qui a Scapoli non poteva mancare, oltre ai colori, anche l’odore e il sapore della cucina tipica locale figurata come “raviolata” che sotto appositi stand si potevano degustare ripieni di grosse dimensioni e dal sapore intenso. Ma Scapoli è conosciuta anche per la famosa “Tuzza”, gioco popolare di tradizione antichissima in cui i partecipanti si sfidano "a colpi di uova" (settimana di Pasqua) per non parlare dei falò di San Giorgio (22 aprile): si tratta di accensione di fuochi in diversi punti del centro abitato e delle frazioni nella vigilia della festività del Santo Patrono, Fiera di San Giorgio Martire (23 aprile) Feste Patronali (11 e 12 agosto).



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