venerdì 3 gennaio 2020 - Camillo Pignata

Sardine: sono iniziati gli attacchi

La destra radicale, per reggere l'onda d'urto delle piazze che reclamano normalità e moderazione nella dialettica politica, usa oggi un linguaggio più pacato, non solo verso gli avversari politici, ma anche verso i migranti.

Lo stesso Presidente della Repubblica nel corso della tradizionale cerimonia di auguri natalizi con le alte cariche dello Stato, chiede toni meno aspri, nella dialettica politica nel confronto tra i partiti. Sono i primi frutti delle iniziative delle sardine, che stanno assestando i primi colpi contro il linguaggio della destra radicale che fomenta odio. E tutto questo fa paura, le sardine fanno paura. 

Per questo sono sotto attacco, con specifiche e mirate azioni politico/mediatiche, contro la sua struttura trasversale che tiene insieme, in nome dell’antifascismo, sinistra, centro, e destra moderata, e la sua funzione di di motore propulsivo della politica, che gli consente di indirizzare i partiti verso programmi e leggi coerenti con gli obiettivi del movimento. 

La poderosa macchina da guerra mediatica della destra radicale, cerca di di assimilarle ad un movimento di sinistra per negare la loro trasversalità, di attribuirgli una prospettiva partitocratica per cristallizzare la loro azione nell’ambito ristretto dell’attività di un partito,.

 Ma le sardine sono qualcosa di più. Sono la base popolare dell'arco costituzionale, e quindi della sinistra, ma anche della destra moderata democratica.

Sono il motore propulsivo per il recupero della politica come disegnata dalla Costituzione,e quindi dell'antifasçismo della politica reale e non di quella mediatica. Non fanno attività di governo perché non c'è bisogno di stare al Governo o in Parlamento per fare politica, per indirizzarne l'attività, per provocare effetti politici. Basta lottare promuovere iniziative per creare le condizioni politiche perchè i partiti realizzino questi obiettivi, risolvano i problemi prospettati.

 




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