venerdì 26 luglio 2019 - Camillo Pignata

Russiagate: prima l’Italia?

Prima l’Italia? No prima la Russia, o forse prima gli Usa. Questo non si sa bene. Prima l'Italia? No prima la Lega, perché i voti alla lega contano di più dell’interesse dell’Italia. Dopo i ”bacioni“ di Salvini a Trump e a Putin, non si sa ancora niente di preciso sulla linea italiana in politica estera.


 

Quale la posizione verso l'Iran? Quale la posizione, verso la Turchia che accoglie i missili della Russia? La Corea del Nord lancia due missili nel Mare del Giappone. Per Seul: “È una minaccia”. Che cosa ne pensa il governo italiano?

Sono tanti gli interrogativi che rimbalzano in una coltre di silenzio, sul degrado di questo paese, della sua classe dirigente, del suo popolo, che in essa si ostina a credere nonostante la disumanità, l'incapacità, nonostante tutto. Ma la propaganda è la propaganda, che diventa irresistibile nel deserto di valori e di ideali.

Succede così, che si campa alla giornata senza un programma, senza una linea. Il nostro ministro degli esteri, dato per disperso, sostituito in tutto e per tutto da un Salvini onnipresente.

Della nostra politica estera non si sa niente, tranne una cosa: la propensione della Lega ad aiutare chi vuole sfasciare l’Europa, sia esso Trump o Putin, per avere appoggi internazionali, e tutto ciò che è necessario per continuare a comandare l’Italia.

E’ chiaro il disegno della Russia e degli Usa, Putin e Trump vogliono frantumare l'Unione europea per competere con i singoli paesi europei. Vogliono sbarazzarsi della forza dell'Unione e confrontarsi con la debolezza dei singoli stati.

Del resto il sovranismo, l’internazionale sovranista, che da Mosca arriva fino a Washington passando per il Vaticano, nasce per questo, togliere lo scudo dell’Europa, al nostro paese e agli altri paesi europei ed esporli al dominio degli Usa, della Russia o di tutte e due.

Per le grandi potenze, sottomettere e dare ordini alla UE è difficile, è più facile confrontarsi , sottomettere, e dare ordini ai singoli paesi europei e tra questi all'italia, che diventa come "Arlecchino servo di due padroni".

Ma per il “Carroccio”, la sua sopravvivenza, la sua forza contano di più del paese. E allora succede, che per rafforzare il partito, si accettano nuovi padroni, Russia o Usa, ma questo non ha importanza, perché non ha importanza il paese.

 



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