lunedì 15 settembre 2008 - Damiano Mazzotti

Russia e Georgia: ovvero Guerra a Prima Svista

Del conflitto tra Georgia e Russia si è detto molto, ma oggi vorrei parlarvene dal punto di vista di uno Psicologo Eclettico, cioè di una persona con molte letture atipiche e non accademiche alle spalle.

Se facciamo una similitudine con le crisi di coppia, l’ultimo conflitto tra i due paesi dell’Ex Unione Sovietica potrebbe rivelarci molto. Infatti i due paesi sono molto dipendenti uno dall’altro, la Georgia ha bisogno di materie prime energetiche e la Russia compra moltissimi beni di prima necessità dalla Georgia.

Per quale motivo allora si è scatenato questo conflitto?

Principalmente per una questione di confini nelle regione più marginali (Ossezia, ecc), ma il vero problema è stato la ricerca di protagonismo da parte del Presidente della Georgia che credendo di avere le spalle coperte dagli Stati Uniti, non si è accorto di avere fatto il passo più lungo della gamba (in pratica si è concesso una scappatella di troppo con Bush).

Infatti il primo errore è stato commesso dal Presidente Georgiano, a cui è seguito l’errore più visibile e macroscopico dell’uso eccessivo e sproporzionato della forza da parte di Putin.

Ma se in tutti i conflitti di coppia, le responsabilità sono quasi sempre da ripartire tra i due elementi della coppia, anche una parte di ragione spesso può appartenere ad entrambi gli attori della scena.

La Russia infatti si è decisa a muoversi per difendere tutte le persone con passaporto russo e per difendere i diritti di autonomia delle regioni contestate. E L’Europa dopo aver assegnato l’indipendenza al Kosovo, un territorio senza tradizioni storiche, culturali e politiche, ha creato un gran brutto precedente. Infatti la “Regione Kosovo” dopo tanti anni ancora non è riuscita a funzionare bene. Anzi, proprio non funziona, addirittura sono aumentati i traffici di armi, droga e prostituzione, ed il riciclaggio di denaro sporco. (ricordiamo che il Kosovo ha preso in prestito dall’Europa i simboli della bandiera visto che è nato dal nulla).

Ma a volte gli errori in Diplomazia si pagano anche con molto ritardo o si fanno pagare ad altre Nazioni (pensiamo alla definizione superficiale e burocratica dei confini di molti stati africani e mediorientali che causano tremendi conflitti ancora oggi).

Noi italiani, con l’esperienza delle Provincie Autonome di Trento e Bolzano, avremmo avuto molto cose interessanti e giuste da dire e molto da fare in Kosovo, ma probabilmente abbiamo detto e fatto delle cose non adatte a quella situazione specifica o solo quelle cose che facevano comodo al politico più influente.

Vediamo ora di non farci sfuggire questa opportunità con la Russia e la Georgia, perché la degenerazione di questo conflitto locale, con lo scatenamento della Terza Guerra Mondiale, potrebbe ridurre l’umanità ad una massa informe di carne morta e carbonizzata o nel migliore dei casi potrebbe ridurci a nugoli di carne sofferente che si regge in piedi senza una meta come i fantasmi.




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