lunedì 18 marzo 2019 - Paride Ponterosso

Rugby| Cala il sipario sul Sei Nazioni 2019, per l’Italruby è “Cucchiaio di Legno”

L’Italrugby chiude per il quarto anno consecutivo il Sei Nazioni con l’ennesimo “Cucchiaio di Legno”: ventidue sconfitte di fila nel torneo più prestigioso al mondo, un bilancio che pesa come un macigno sull’intero movimento rugbistico italiano

L’Italia del rugby non riesce proprio a vincere..L’ultima vittoria dell’Italrugby nel Sei Nazioni risale al 28 febbraio 2015 quando, al Murrayfield Stadium contro la Scozia vinse per 22 a19. Una vittoria che permise agli azzurri di evitare, di fatto, in quell’edizione del torneo, l’ultimo posto in classifica. Una data diventata memorabile visto che da quel momento in poi, nella più importante e attesa competizione internazionale di rugby a 15 dell’Emisfero Nord, la Nazionale italiana ha rimediato soltanto sconfitte: ben ventidue consecutive.

Gli azzurri non riescono a vincere neanche l’ultima partita che ha chiuso l’edizione del Sei nazioni 2019, dove peraltro era in palio il trofeo Garibaldi, contro una modesta Francia, difatti, finisce 14-25. Arriva, così, un’altra disfatta che consegna all’Italia del rugby l’ennesimo “Cucchiaio di Legno”, il “premio simbolico” assegnato alla squadra che arriva ultima in classifica.

Sebbene la permanenza nel torneo del Sei nazioni non è in discussione visto che si tratta di una competizione privata tra sei federazioni, che ne sono proprietarie e la controllano, le pressioni di escludere gli azzurri dal prestigioso torneo rugbistico continuano a moltiplicarsi.

La Fir (Federazione Italiana Rugby) a questo punto dovrebbe interrogarsi, seriamente, sul perché di una nazionale così modesta che scende in campo ormai condannata alla sconfitta con un bilancio di risultati che inizia a pesare come un macigno sull’intero movimento rugbistico italiano e non solo. Quattro anni senza vittorie sono tanti, nessun’altra Nazionale nella storia del torneo era mai arrivata a perdere ventidue partite di fila peraltro, nella maggior parte dei casi, sconfitte attese già prima di iniziare a giocare.

Investimenti discutibili ma, soprattutto un campionato nazionale troppo modesto e confinato in un paio di regioni settentrionali, insufficiente a far crescere i talenti a disposizione, sono alcune delle cause che hanno contributo a far diventare l’Italrugby la peggior squadra di tutti i tempi.

Mentre tutte le altre partecipanti al torneo del Sei Nazioni sono migliorate nel corso degli anni, alcune anche in modo evidente come la Scozia, l’Italia è rimasta praticamente ferma: il mancato e ritardato ricambio generazionale ha evidenziato i scarsi progressi del movimento rugbistico italiano in questi anni.

La Nazionale oggi è in caduta libera e non può fare altro che lavorare per il futuro ripartendo proprio dai giovani che si sono messi in evidenza in questi anni.

 




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