lunedì 29 dicembre 2014 - angelo umana

Route Irish o L’altra Verità, di Ken Loach

Liverpool 2007. Ken Loach non fa sconti, non edulcora o soavizza le vicende che racconta, le lascia drammatiche se lo sono, sempre graffianti, di impegno e funzione sociale. Qui si tratta dei contractors della guerra in Iraq, i mercenari, quelli le cui regole d’ingaggio comportavano uno stipendio da 10.000 sterline al mese esentasse. Con questo attrattivo Fergus aveva convinto Frankie a prendere questo “lavoro”: grandi amici fin da bambini, condividevano tutto, dalle gite in battello per marinare la scuola alla ragazza di Frankie, Rachel, che diventerà di Fergus una volta che il primo, un 1° settembre, viene ucciso laggiù.

La sua morte è avvenuta nella Route Irish (titolo originale) che porta da Baghdad alla zona verde, a 2 km. dall’aeroporto, la più pericolosa del mondo. Lì Frankie era stato mandato altre volte, almeno tre, senza nessuno da prelevare. Fergus scopre che è stata un’esecuzione quella del suo amico, fatta dai suoi stessi colleghi: si opponeva alle angherie e violenze che i suoi commilitoni, novelli cow-boys, praticavano sulle persone del luogo che, è detto nel film, se non erano di Al-Qaeda lo diventavano subito dopo. La regola interna di questi contractors era Niente sangue niente peccato, così tutto diventava praticabile o giustificato. Le società che contrattavano i mercenari avevano grosse collaborazioni coi governi, si sarebbero accaparrate anche le opere di ricostruzione. Si occupavano però delle esequie dei caduti e delle omelie agli eroi dimenticati del nostro tempo.

Dopo tutte le sue private indagini Fergus è preso in una spirale di violenza, cerca di farsi giustizia da sé, fino a un punto di non ritorno: vorrebbe tornare a essere un pezzetto dell’uomo di prima ma – scrive in un messaggio a Rachel - è meglio abbattere un cane rabbioso prima che morda qualcun altro. 




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