“Rosalie”, affascinante allegoria sul diverso tratta da una storia vera
“Rosalie” di Stéphanie di Giusto – uscito nel maggio 2024 in sala e oggi fruibile in streaming su MyMovies One - è liberamente e parzialmente ispirato alla biografia di Clémentine Delait: cosiddetta donna barbuta, nata nel 1865 a Chaumousey, nella Francia orientale.
Racconta di una intrepida ragazza (interpretata da Nadia Tereszkiewicz) che, dietro compenso e tacendo la disfunzione ormonale che le procurava irsutismo, andò in sposa ad Abel (Benoît Magimel), un pover’uomo proprietario di un locale che, da quando l’imprenditore della zona aveva deciso di bandire l’alcol come veleno per la sua sfruttata forza lavoro, stava fallendo. Una volta scoperta la condizione della moglie, Abel la tenne lontano inorridito. Ma Rosalie era determinata e molto intelligente e, essendo a suo modo attraente, per farsi amare rimpinguò le finanze del marito facendosi crescere la barba quale irresistibile richiamo per la curiosità degli avventori, i quali scoprendo il buon carattere di Rosalie impararono a tollerarla. Rosalie avrebbe voluto un figlio e una condizione di normalità: il film narra la sua straordinaria impresa di inserirsi tra i “normali”.
Il film è stato presentato nel 2023 a Cannes in anteprima nella sezione Un certain Regard, ma dalla critica ha avuto un’accoglienza molto tiepida. L’associazione Collectif Intersexe Activiste - OII France (Associazione francese delle e per le persone intersessuali) lo ha criticato per aver presentato un personaggio tragico mentre Clémentine Delait parla di sé con orgoglio nelle sue memorie. Stéphanie di Giusto però ha spesso dichiarato alla stampa che, pur avendo letto la biografia di Clémentine Delait, voleva andare oltre le vicende realmente accadute. Del resto, alla fine dell’ottocento chiunque avesse un corpo con attributi fuori della norma, nel migliore dei casi fu fenomeno da baraccone con relativa fortuna economica. Nacquero inoltre, nel secolo XIX, gli zoo umani, esposizioni al pubblico di popolazioni straniere che venivano catturate, imprigionate e obbligate a restare chiuse in recinti o gabbie. Le mostre spesso enfatizzavano le differenze tra gli stili di vita europei occidentali e quelli di altre etnie, basandosi su una concezione razzista e coloniale dell'umanità: oggi tali esposizioni sono state condannate in quanto disumane.
Secondo il mio opinabile parere “Rosalie” è un bel film che, discostandosi dal personaggio reale, ne fa metafora della nostra difficile relazione con il diverso – non è forse così il rapporto dei più verso lo straniero, il transessuale, verso tutti coloro i quali si discostano dalla normalità, fisicamente e non solo? – nonché sul bisogno di comunione che hanno tutti gli esseri viventi, anche quelli più indomiti e fieri della loro originalità. Un encomio a tutto il cast. Affascinante l’ambientazione nella campagna della provincia francese.
“Rosalie” in streaming su MyMovies One
Un film di Stéphanie Di Giusto con Nadia Tereszkiewicz, Benoît Magimel, Benjamin Biolay, Guillaume Gouix, Gustave Kervern. Genere Biografico durata 115 minuti. Produzione Francia, Belgio 2023.