giovedì 17 marzo 2016 - soloparolesparse

Room, just another beautiful movie

Nessun dubbio che Room sia un film straordinario, splendido. Ed è splendido perchè Lenny Abrahamson riesce a raccontare una storia totalmente drammatica con un tono fortemente poetico. Però ha un trucco: il racconto lo mette in bocca ad un bambino di cinque anni.


Una donna vive da anni segregata in una stanza di tre metri per tre, unica apertura da cui intravedere il cielo un abbaino. E’ stata rapita da un folle che la considera sua proprietà. E durante la prigionia ha anche avuto un figlio, un bambino che ora ha cinque anni e non ha idea di cosa ci sia fuori da quella stanza, oltre quell’abbaino.

Il piccolo è anzi convinto inevitabilmente che il mondo sia quello e che il resto, quello che vede in televisione sia una specie di finta, di magia. La madre ha provato a proteggerlo come ha potuto. Quando però riescono a liberarsi dalla loro infinita prigionia, la scoperta del mondo reale è più difficile di ogni ipotesi.

Il colpo di genio di Lenny Abrahamson, come detto, è quello di raccontare la storia con gli occhi del bambino, che non solo ha cinque anni, ma ha sempre vissuto in un mondo artificiale. Ecco quindi che la sua percezione della realtà è distorta, del tutto particolare.

Il film è diviso in due parti. La prima all’interno della stanza, che ci presenta il mondo in cui il piccolo Jack ha sempre vissuto, il suo mondo. La seconda all’esterno, dove piombano i problemi del mondo reale, sommati all’inserimento in una realtà che per il piccolo (ma anche per la madre) è difficile da collocare.

Ma la forza del bambino è incredibile e per assurdo sembra più difficile per la madre accettare il ritorno alla vita.

Il film è da gustare dal primo all’ultimo minuto, godendone la poesia e tremando per l’orrore. Lasciandosi coinvolgere e provando ad entrare nella testa dei protagonisti, che non è solo una testa diversa perchè ha subito un trauma, è proprio una testa che ha sempre e solo conosciuto una realtà differente da quella dei suoi simili.

Brie Larson è splendida ma è ineviatbilmente il piccolo Jacob Tremblay a rubarle la scena.




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