mercoledì 14 giugno 2023 - Alberto SIGONA

Roland Garros | La legge di Kovic

Il fuoriclasse serbo Novak Djokovic si aggiudica il Roland Garros e stabilisce un primato storico che lo pone sulla vetta dell'Olimpo....

La sua è stata una carriera sempre votata alla magnificenza, lineare nella sua eccellenza.

Il fuoriclasse serbo Novak Djokovic aggiudicandosi il Roland Garros 2023 (terzo successo in palmares in terra francese) ha stabilito l'ultimo record rimastogli, ovvero quello dei tornei di Grande Slam totali, 23. Fra gli innumerevoli primati infranti questo è certamente il più importante, il più prestigioso e naturalmente il più significativo, quello che più di ogni altro rappresenta al meglio la statura solenne di un tennista che è il prototipo della perfezione. Un tennista che ha riscritto quasi per intero, ed a caratteri cubitali, la storia della racchetta mondiale, facendole agguantare picchi proibiti ai comuni mortali. La sua è stata una carriera sempre votata alla magnificenza, al non plus ultra, lineare nella sua eccellenza, senza flessioni marcate, senza pause prolungate (se si eccettuano motivi extra sportivi dovuti al Covid). Lui non è mai dovuto risorgere per il semplice motivo che non ne ha mai avuto necessità, in quanto non si è mai estraniato dal circolo degli eletti, non si è mai congedato dall'élite delle teste coronate. Da quando s'iscrisse al club della gloria non si è mai allontanato da esso, rispondendo sempre e comunque presente alle varie chiamate succedutesi in circa quattro lustri. La sua possanza non ha molti eguali nella storia dello sport, per una egemonia a tratti irreale. Lo si può paragonare a Pelè nel Calcio, a Carl Lewis nell'Atletica o a Cassius Clay nella Boxe. Il suo impatto nel Tennis è stato esattamente come il suo dritto: devastante. Nel lungo periodo di grazia non ha mai avuto un vero rivale, riuscendo a sopraffare persino maestri del calibro di R. Federer o R. Nadal, gli altri due mostri sacri della sua era, coi quali ha condiviso fama e celebrità. A 36 anni il gigante serbo continua imperterrito ad essere il più forte, senza curarsi più di tanto né dell'anagrafe né degli avversari, e la sensazione è che potrà continuare su questa via dorata ancora per un bel po'. Il suo tennis rimane una sentenza di terzo grado. Egli non segue le regole ma le scrive, le impone, e soprattutto le fa rispettare. Con lui non vi sono previsioni ma solo certezze. Non esistono probabilità ma soltanto sicurezze. Lui vince sempre, contro tutti, contro tutto. Più forte anche del tempo, anch'esso piegato alla sua volontà. Come ogni avversario. Con lui bisogna pagare il conto in anticipo, ancor prima di scendere in campo. Perché lui ha già vinto senza giocare. Lo si sa senza dover essere dei maghi, senza possedere la sfera di cristallo. Djokovic non è un tennista, lui è una scienza esatta che segue leggi inviolabili. Djokovic non è umano. Lui è un dio. Dio...kovic.

 

 




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