Roberto Benigni a Propaganda Live: appello contro nazionalismi e guerra, bambini vittime dei bombardamenti
Roberto Benigni è tornato in studio a Propaganda Live lo scorso 13 giugno, per l’ultima puntata stagionale condotta da Diego Bianchi. L’Oscar pisano è intervenuto insieme a Roberto Saviano, Francesca Mannocchi e Goran Bregović, portando in scena un appello appassionato per un’Europa capace di respingere le spinte nazionaliste e costruire pace e solidarietà.
Fin dalle prime battute, Benigni ha puntato il dito contro i nazionalisti: “Il nazionalismo è il carburante di tutte le guerre negli ultimi due secoli; è una fede integralista, un’ossessione che si maschera da patriottismo. I nazionalisti odiano il mondo, vogliono che abbiamo paura tutti noi”. Per l’artista, patriottismo e nazionalismo sono due cose distinte: “Io amo l’Italia come la mia mamma, ma non ho nessuna intenzione di imporre agli altri il mio stile di vita. Si può essere grandi patrioti senza diventare nazionalisti”.
Il momento più commovente è arrivato quando Benigni ha rivolto lo sguardo alle tragedie in corso: dai bombardamenti di Gaza ai conflitti in Ucraina, fino alle traversate nel Mediterraneo. Con voce rotta dall’emozione, ha gridato che “chi uccide i bambini non è un essere umano” ― parole pronunciate in riferimento ai piccoli innocenti ormai vittime di uno scontro che non risparmia nemmeno i più indifesi.
“Dobbiamo fermare la guerra, trovare insieme la parola—magica che la fermi. Perché se non ci fermiamo al primo bambino che cade, allora non siamo più umani”.
Vi invitiamo a guardare il video completo dell’intervento: un monito che unisce poesia, denuncia civile e speranza, perché, come ha ricordato Benigni, “mentre i bambini giocano e si fermano se uno di loro si fa male, i potenti continuano a far cadere le bombe. È ora di dire basta”. Condividete le vostre impressioni nei commenti e fate sentire la vostra voce per la pace.