mercoledì 16 dicembre 2020 - Marina Serafini

Riflessi

Una foglia leggera scivola attraverso l'aria sull'acqua, vi si adagia gentile, ed una invisibile mano la spinge veloce con sé.

 È un sogno, un pensiero o solo un ricordo lontano: la vita che si dà in un continuum multiforme e varipinto, con la dolcezza di un pensiero poetico.
L'acqua pulita del fiume scorre veloce tra i sassi sommersi; alcuni ne sporgono fuori, coperti di muschio brillante, in cui gocce di brina risplendono al sole come minuscole pietre preziose.
 
Affondo gli stivali nella sabbia compatta del greto, e slitto goffamente tra i rami caduti e le radici sporgenti. L'odore di menta arriva dovunque, in questo giardino così familiare, e ne godo con tutti i miei sensi mentre procedo convinta, seppure a fatica. 
 
Espongo il viso allo splendore del sole, che quest'oggi si espande sereno sui campi e sulle fronde nutrite.
 
Salici, ovunque, adombrano il passo di chi, come me, oggi ha scelto la terra. Un giorno di pausa dal tran tran quotidiano, un amico che ha la casa in un parco, proprio sul fiume, e il cane giocoso della famiglia che dimora poco lontano. Un cane vispo e affettuoso, salvato da pessima sorte anni fa, che ha come casa ogni spazio del parco che a lui non dispiaccia. Mi porta con sè, spingendoci tra spini e burroni. Ha il passo veloce, e sembra planare nell'aria inseguendo le tracce.
Corre e salta, poi si avvede del mio disagio e si ferma. Aspetta che io lo raggiunga, vuole che io esplori con lui. E siccome non chiedo di meglio, finisce che accetto la sfida: mi armo di forza e pazienza, e procedo caparbia, inalando profumi diversi ogni metro piu in giù. 
 
Seguo il fiume, un pò mosso dalle fredde correnti, un pò liscio nel suo lungo percorso, e arrivo ad un punto in cui tutto si apre: uno slargo tranquillo e silente, dove rami intrecciati dal tempo s'incontrano a chiudere il corso. La morta, mi hanno insegnato il suo nome, che poco ha a che fare con lo stato reale: di sopra e di sotto la vita vi esplode. 
È questo ciò che vedono gli alberi? 
Essi son lì, tra il buio e la luce, immersi nella vita che scorre, con i loro folti cappelli e la veste legnosa.
 
Suggestioni di un mondo vissuto che vibra, ancora, in me. 
 
 
 
 
 
 
 
 



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