giovedì 30 marzo 2023 - Associazione di volontariato Idra

Ricollocazione del rigassificatore di Piombino: torna lo spettro dell’ipotesi ‘alto Tirreno’

Lo scopre Idra dopo una richiesta di accesso agli atti, che ha ottenuto la pubblicazione del documento sulla pagina del Commissario

 

Due giorni prima che approdasse in porto a Piombino, il 19 marzo scorso, la rigassificatrice FSRU Golar Tundra, ribattezzata ‘nave della libertà’, il Commissario governativo (nonché presidente Democratico della Regione Toscana) Eugenio Giani accordava alla Snam una nuova generosa proroga di 120 giorni (dopo quella, oramai consumata, di 100 giorni concessa a dicembre) per la presentazione del progetto integrativo di ricollocazione della FSRU in sito off-shore nonché il progetto relativo agli interventi necessari per la dismissione della FSRU dal porto di Piombino.

Ma quello che l’ordinanza del Commissario non risulta riportare è un dettaglio forse non di poco conto, quanto meno rispetto a certe dichiarazioni pubbliche che assegnavano al mare Adriatico il compito di ospitare la Golar Tundra dopo i 3 anni imposti alla comunità di Piombino e alla sua amministrazione comunale

Nell’istanza presentata dalla Snam al fine di ottenere un ulteriore differimento dei termini per l’individuazione del sito nei 22 anni successivi si legge infatti: Le verifiche fin qui condotte hanno evidenziato la fattibilità di una ricollocazione in sito off-shore in Adriatico, in relazione alla quale la Scrivente ha approntato il necessario sviluppo progettuale, come da ordinanza commissariale n. 140/2022. Al contempo, deve darsi atto che, da ultimo, sono state esaminate ulteriori e diverse possibilità di ricollocazione offshore sia in Adriatico sia in alto Tirreno, la cui praticabilità (anche in relazione agli eventuali vantaggi rispetto alla alternativa offshore già sviluppata) deve tuttavia essere ulteriormente verificataanche con riferimento alle correlate implicazioni tecniche, alle tempistiche e ai costi di attuazione, oltre alla raccolta di dati quanto ai siti oggetto di studio. In tale contesto, al fine di approfondire compiutamente la valutazione circa la fattibilità delle suddette opzioni progettuali e avviare per le soluzioni le necessarie interlocuzioni con le istituzioni locali e regionali nelle opportune sedi e di concerto con il Governo, si chiede di differire il termine di cui all’ordinanza commissariale n. 140/2022 di ulteriori 120 giorni”.

La traiettoria della Golar Tundra rischia dunque di tornare a incrociarsi con l’area della costa toscana, e questo non può non preoccupare alla luce anche della consistenza dell’investimento che la Snam difficilmente potrebbe giustificare con i soli tre anni di progettata permanenza nel porto di Piombino.

Si aggiunge così un nuovo tassello alla inqualificabile procedura adottata per l’autorizzazione commissariale all’istallazione della nave rigassificatrice, e all’andirivieni della metaniera di rifornimento, in un porto turistico piccolo e affollato, a poca distanza dal centro abitato: definito solo per il 14 per cento della sua durata, il 15 ottobre scorso è stato autorizzato un investimento di grande impegno economico, che comporta come corollario la posa e l’esercizio per la durata di soli tre anni di 8,8 km di condutture in un’area contaminata classificata come pericolosa dallo Stato (un SIN per cui urgono da lustri interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee), e che dovrà attendere il 26 giugno 2023 per veder definita (forse) per il restante 86 per cento del suo tempo di esercizio la nuova ubicazione della Golar Tundra. Un’ubicazione che rischia di tornare ad ipotizzarsi pericolosamente prossima all’area dell’arcipelago toscano, e per la quale resta comunque tutta da valutare (clamorosamente ad autorizzazione commissariale già abbondantemente concessa!) la compatibilità ambientale, economica e in termini di sicurezza.

Nel trasmettere per conto del Commissario all’associazione richiedente la documentazione dell’istanza presentata da Snam, la Direzione generale della Regione Toscana ha omesso di rispondere agli altri quesiti posti da IdraCome mai non si è provveduto alla pubblicazione dell'istanza quanto meno contestualmente all'ordinanza che su di essa è fondata e che da essa è cronologicamente preceduta? Non sarebbe stato più logico, in termini di trasparenza, pubblicare sulla pagina web del Commissario di Governo l'istanza di Snam prima ancora dell'Ordinanza Commissariale stessa, perché la pubblica opinione potesse averne tempestiva contezza?




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