mercoledì 13 gennaio 2016 - Carcere Verità

Richiesta di archiviazione per le registrazioni a Parma: per Manconi, si legittima la violenza

Riporto un intervento su “Repubblica”, del senatore Manconi, che conosce le registrazioni e le citò nel suo libro, “Abolire il carcere”.

Quel libro, partiva dalla constatazione semplice, ma significativa, che il carcere non funziona, perché se serve a contenere la criminalità, in realtà produce e professionalizza criminali, portando come risultato una recidiva del 70% (che in ultimi studi, ho visto salire all’80).

Se si vuole cercare le ragioni di questo fallimento, le registrazioni di Parma ne mostrano buona parte.

Ma forse per la dottoressa Podda, della Procura di Parma, il carcere è esattamente ciò che deve essere e al detenuto non resta altro che uniformarsi, studiando i soprusi, gli abusi e le violenze, come fossero una “guida alla detenzione”, raccomandata dal Ministero della Giustizia. Bisognerebbe chiedere ad Orlando, se è d’accordo.

Roma – “Non so se il sostituto procuratore lo ha fatto per ingenuità o irresponsabilità, ma parlare di lezioni di vita carceraria davanti a quelle registrazioni è peggio che confermare gli abusi: è la legittimazione ideologica e morale della violenza in carcere “. Il senatore Luigi Manconi, presidente di “A Buon diritto”, che per prima ha denunciato e fatto pubblicare i nastri registrati, e presidente della Commissione diritti umani di Palazzo Madama, è scandalizzato.

Come giudica la richiesta di archiviazione? “È come se si considerasse la violenza nei penitenziari non come patologia e manifestazione estrema e pericolosa, ma come un tratto connaturato alla struttura carceraria. Quando il magistrato parla di lezioni di vita carceraria siamo di fronte a situazioni di palese illegalità, luoghi dove domina l’intimidazione come strumento educativo. Perché in carcere la minaccia, implicita o esplicita, è il dato qualificante il rapporto gerarchico”.

Procura sotto accusa? “Secondo me si sarebbero dovute fare indagini più approfondite, invece ci si è basati quasi esclusivamente su carte già acquisite e su relazioni di servizio. La procura che doveva perseguire i reati è come se li avesse giustificati, legittimati e infine depenalizzati. Parlare di lezioni di vita carceraria è come dire che esiste una pedagogia della violenza. E questo già rende illegale e anticostituzionale quell’istituto “.

Le registrazioni del detenuto, sono mai state contestate? “No, la cosa strana è che nessuno ha mai messo in discussione le frasi registrate da Rachid”

Ci sono medici impauriti nei penitenziari? “Si, lo dicono le intercettazioni: ci sono medici che rifiutano di confermare le violenze perché hanno paura di ritorsioni. Questo significa che il personale che lavora all’interno del carcere, dagli educatori agli psicologi, può subire il clima interno di intimidazione. Così non è possibile fare il proprio mestiere, rispettando il codice deontologico. Non è possibile lavorare in libertà se si è sottoposti a ricatti.”

Repubblica, sabato 9 Gennaio 2016




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