giovedì 4 febbraio 2016 - Angelo Cerciello

Regression parla di condizionamento mediatico

Regression è un film di Alejandro Amenabar, film che parla della tecnica dell’ipnosi regressiva, film che sembra un noir a tinte fosche e non ben definite. Il film vede Emma Watson nella parte di Angela e Ethan Hawke nella parte di Bruce Kenner.

Bruce Kenner è un detective e lavora in una stazione di polizia in Minnesota(USA). Egli è molto in gamba ed è molto apprezzato dai suoi colleghi.Angela vive in chiesa ed ha accusato suo padre John Gray di gravi abusi sessuali.

John Gray, tramite la tecnica dell’ipnosi regressiva, ammette di aver assistito a tali abusi, abusi commessi da un altro uomo e non da lui. Di questi abusi viene incolpato uno dei colleghi di Bruce, George Nesbitt. Quest’ultimo viene indicato dalla ragazza come autore degli abusi. Allora George viene arrestato ma, sottoposto alla macchina della verità, egli nega tutto e la macchina conferma il fatto che egli è innocente.

Intanto, Bruce guarda dei documentari sul satanismo. Bruce pensa che il caso di Angela sia qualcosa di più grosso e non un semplice caso di abuso sessuale: egli pensa che la ragazza sia stata coinvolta in riti satanici. Bruce poi sogna una messa nera, messa nera che si svolge in un capannone vicino la casa dove viveva Angela, casa della famiglia Gray. Tale sogno diventa ricorrente per Bruce: egli, in tale sogno, assiste a dei sacrifici umani e a rapporti sessuali. Inoltre, sempre in tali sogni, Bruce vede una donna anziana che fa segno di fare silenzio.

Bruce perde la testa per seguire il caso di Angela e appare molto stressato. Intanto George viene liberato e, insieme ad un altro uomo, irrompe nella casa di Bruce per punirlo per averlo fatto arrestare. Bruce si difende molto bene dai due uomini. Bruce, non molto tempo dopo, pensa, tutto all’improvviso, di aver risolto il caso di Angela. Infatti egli ha visto un manifesto pubblicitario con la donna anziana presente nei suoi sogni.

Ecco che Bruce pensa che i ricordi di John siano falsi: essi sono solo dei falsi ricordi, delle suggestioni presenti nella mente dell’uomo. Bruce poi scopre che Angela si è inventato tutto perché odia la sua famiglia per la morte di sua madre. La ragazza ha voluto punire la sua famiglia scatenando nelle persone dei ricordi inesistenti.

Da notare che si mescolano, sul taccuino delle indagini di Bruce Kenner, le parole di Angela, del fratello Roy, del padre John e della nonna. Tutto ciò poi si confonde con gli incubi di Bruce, incubi che sembrano oltremodo reali. Il film parla, allora, di un’isteria collettiva, una suggestione di massa che cambia le vite delle persone e ha ripercussioni alquanto gravi.

Da notare anche che il personaggio di Bruce Kenner è un uomo tormentato che lavora in solitudine, un uomo che lotta contro i suoi incubi, un uomo che lotta per la conquista della verità. Ethan Hawke offre un personaggio roccioso e imperscrutabile, un personaggio anche alquanto violento e irascibile. Emma Watson, invece, crea un personaggio sofferente, a prima vista, ma anche determinato nel raggiungere i suoi scopi.

Il film mescola realtà e incubo in un modo davvero da encomiare: un film psicologico che travolge lo spettatore e lo appassiona in modo assoluto e totale. Guardando questo film sembra di essere rapiti dalla trama, una trama intricata e strutturata in modo eccelso. Bruce vive un delirio distorto e allucinante: all’uomo sembra di essere egli stesso l’autore di crimini efferati. Egli, nei suoi sogni, si vede, tra l’altro, con uomini incappucciati. Egli vede anche se stesso uccidere un neonato e tirare fuori da quest’ultimo le viscere.

Un film che rappresenta quanto può essere depravata la mente umana. Un film che mostra il male assoluto. Un film che mostra quanto può essere forte il condizionamento mediatico: infatti, nel film, è proprio la tv a mostrare documentari satanici che impressionano folle di spettatori televisivi alquanto suggestionabili. E sono sempre i media, attraverso cartelloni pubblicitari, che suggestionano la mente di Bruce, stressato per un caso di non facile soluzione.




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