giovedì 9 febbraio 2017 - Angelo Libranti

Raggi, ovvero Alice nel paese delle meraviglie

L'ultima disavventura del sindaco di Roma, che poi sarebbe l'improvvida Virginia Raggi, si è consumata ultimamente quando ha negato di essere beneficiaria di una polizza assicurativa. E' pur vero che con quell'aria da maestrina attonita assume sempre più le sembianze di Alice, quella del paese delle meraviglie, ma benedetta ragazza mettici qualcosa di tuo nell'amministrazione della Giunta Capitolina.

Sono ormai otto mesi che si lascia trascinare dagli eventi senza aver preso un provvedimento e piano piano sta perdendo i consensi con i quali è stata eletta. Molti nel suo stesso partito non la sopportano più, però ha il consenso di Grillo il quale è consapevole che se viene sfiduciata il Movimento 5 Stelle perde il Campidoglio.

Questa volta è stata invischiata (l'ennesima volta) nella promozione di un suo amico alla carica di Capo della Segreteria mentre risulta che questo amico l'ha indicata come beneficiaria di una polizza sulla propria vita. Il bello è che la Raggi non sa nulla e nega di essere stata avvertita dal suo munifico amico.

Ora la storia è finita su tutti i giornali e quasi tutti ne sollecitano le dimissioni ritenendola inadeguata al ruolo di Sindaco della Capitale. Sembra di essere tornati ai tempi di Marino quando tutti gli davano addosso per molti fatterelli incresciosi.

Lei tiene duro e ha superato un logorante interrogatorio di otto ore con disinvolta nonchalance, tipica della mitica Alice che non si rende conto di una situazione delicata e si guarda intorno attonita chiedendosi cosa fosse successo.

Analizziamola bene questa storia che non riguarda solo la Raggi; pare che siano state emesse undici polizze per un totale di 130.000 Euri, delle quali due per un totale di 33.000 Euri intestate a lei.

Risulta che anche gli altri intestatari hanno negato di averne preso conoscenza, allora il fatto merita un approfondimento per capire la natura di una polizza sulla vita.

Ci viene in aiuto Vittorio Bertola, già cofondatore del M5S ora lontano dal partito, che nel suo blog su Face Book spiega per sommi capi cosa può essere successo.

In una polizza assicurativa sulla vita ci sono tre soggetti: il contraente, l'assicurato e il beneficiario. I primi due soggetti, in questo caso sono la stessa persona, mentre il beneficiario riscuote solo alla morte dell'assicurato. Il contraente non ha bisogno del consenso del beneficiario, fa tutto lui e questo costituisce un escamotage per mettere da parte soldi senza dirlo a nessuno, senza pagare tasse e senza la tracciabilità e i controlli asfissianti dei bonifici, inoltre sono impignorabili. E' un sistema sicuro per tenere soldi da parte senza rendere conto a eredi o parenti e il contraente può tenerli così o, eventualmente, riscuotere dopo un anno pagando una piccola penale.

Si capisce allora come qualche furbetto ricorra a questo sistema per occultare somme di danaro al fisco e prenderli con comodo dopo qualche anno, intestando le polizze a persone amiche o conoscenti dall'aria gioconda, le quali non sanno nulla, altrimenti potrebbero chiedere qualcosa per aver fatto da “prestanome”. Solo nel malaugurato caso della morte dell'assicurato il beneficiario si vedrebbe attribuire il premio pattuito dal contraente; soldi caduti dal cielo.

Certamente l'assicurato può rendere edotto il beneficiario, ma è poco probabile visto che si fa tutto con estrema discrezione, specie quando i beneficiari sono molti e non tutti in confidenza con l'assicurato.

A questo punto cosa dire, la magistratura esclude una ipotesi di reato anche se la Raggi fosse a conoscenza delle polizze, ma si evince una macchinazione da parte di forze politiche che non la amano. Non è la prima volta che questa sprovveduta esponente del M5S è attenzionata dai media, pronti a rilevare e ingigantire ogni minimo errore.

Sicuramente non ha una grande preparazione nella gestione della cosa pubblica e se ciò fa arricciare il naso ai politici di professione, la rende simpatica come la colombella Alice e chi non ne può più di vedere le stesse facce maneggione.

Proprio in questi giorni il M5S sta facendo quadrato intorno a lei, nonostante una certa fronda interna, consapevoli che “O ti mangi sta' minestra o ti butti dalla finestra”, sperando che il tempo appiana tutto e può rendere “la minestra” appetibile e saporita.

 

Angelo Libranti




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