giovedì 15 aprile 2010 -
Lo spagnolo è anche la lingua che si legge sul sito di Radio Rasd - che trasmette nell’arabo locale, una specie di dialetto - ed è un modo per distinguersi da Rabat, dove la seconda lingua ufficiale è il francese. Rasd è il nome ufficiale del Fronte Polisario, il movimento di guerriglia che ha cercato con la violenza, negli anni ’90, di ottenere l’indipendenza del territorio.
Radio Rasd, voce del Sahara Occidentale
Nel deserto i confini sono segnati solo sulla mappa. Il confine tra il Marocco e l’Algeria è sempre stato uno dei più bollenti, le tribù tuareg si spostano da uno Stato all’altro senza un vero controllo, perché i governi non esistono in queste zone.
Il Marocco è diviso in due, anche se da qualche tempo a questa parte alcuni membri dell’ONU - ma non l’istituzione - hanno dichiarato che esistono due Stati diversi: il regno marocchino a nord, e il Sahara Occidentale a sud. I governanti di Rabat, la capitale del Marocco, non sono d’accordo e considerano il territorio conteso come appartenente a loro. E’ una lotta che prosegue da decenni ma, praticamente, non c’è un vero e proprio controllo statale in questa porzione di Sahara. Il territorio non è però così desertico come si pensa, solo la parte interna, al confine con l’Algeria, ha queste caratteristiche. Il resto consente varie attività di agricoltura e allevamento che permettono un certo sostentamento alla popolazione.
Al contrario del Marocco, qui si parla spagnolo. Il Sahara Occidentale infatti è stato colonia della Spagna fino al 1976, quando fu cacciata e annessa al resto dello Stato. L’ONU ha fissato diverse volte dei referendum per definire l’autonomia del Paese, ma non si sono mai svolti.
La radio dunque trasmette i bollettini ufficiali del Fronte, ma anche un certo tipo di musica berbera, proibita in Marocco, che parla dei loro problemi e delle difficoltà del popolo dei sahrÄ wÄ«. I quali hanno la sfortuna di abitare in un territorio ricco di fosfati, minerali che fanno a gola al Marocco. Radio Rasd, per quanto politicamente schierata, è un mezzo per sentirsi un po’ più liberi dentro un territorio in cui la pace è sempre in bilico.