mercoledì 31 agosto 2022 - Doriana Goracci

Quella strana voglia di pace: Michail Gorbaciov

"Sono un sostenitore della libertà di scelta, di religione, di parola. Sempre e comunque libertà. Piuttosto sparatemi, ma alla libertà non volto le spalle"

Mikhail Gorbachev non volle mai togliersela quella voglia sulla testa e dalla testa. Era nato a Privol'noe un piccolo comune rurale 91 anni fa e si è liberato a Mosca per sempre da una lunga malattia, credo mai dalla sua voglia di pace.

Della sua lunga vita politica vorrei ricordare quanto accadde tra il 1986 e il 1987: "La sua politica di riforme decollò con l'approvazione, durante il ventisettesimo congresso del PCUS (nel mese di febbraio del 1986), della glasnost', della perestrojka e della uskorenie (accelerazione dello sviluppo economico). I nuovi princìpi strategici avrebbero non molto tempo dopo condotto alla fine della guerra fredda, arrestando la corsa agli armamenti tra USA e URSS e diminuendo grandemente il rischio di un conflitto nucleare. Dall'aprile di quell'anno dovette gestire il Disastro di Černobyl', nell'attuale Ucraina. L'11 ottobre 1986, Gorbačëv e il presidente statunitense Ronald Reagan si incontrarono a Reykjavík per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. Tutto ciò condusse, nel 1987 alla firma del Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa".

Gorbaciov dal marzo del 1993 divenne presidente, nonché fondatore, della Green Cross International, un'organizzazione ambientalista indipendente presente in più di 30 paesi.

Credo si sia meritato il suo Nobel per la Pace così come riposare nel rispetto e nel ricordo della sua profonda umanità, rara in un capo di Stato, peraltro della Russia, il più grande del mondo.

Doriana Goracci

 




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