lunedì 18 gennaio 2016 - paolodegregorio

Quarto, un test di democrazia

In questi giorni si parla moltissimo dei fatti del paesino campano di Quarto, dove la sindaca 5stelle è stata sfiduciata dal Movimento perché non aveva denunciato il ricatto con pressioni ricevute dal consigliere De Robbio (esponente dello stesso M5S che lo ha espulso) in odore di rapporti con la camorra.

Tale campagna mediatica è stata guidata da tutti i giornali, televisioni, partiti con in testa il PD e con la tesi di fondo che finalmente il M5S è diventato un partito come gli altri, visto che la sua onestà faceva veramente paura ai politicanti vecchi e nuovi. Senza entrare nel merito del fatterello di Quarto, che in una zona ad alta densità camorrista è un evento quasi normale e prevedibile, ciò che diverte è vedere il teatrino messo su dai partiti e dai loro trombettieri nei giornali e TV, che mette in scena nella parte dei moralisti dirigenti politici che vantano nelle loro organizzazioni decine e decine di indagati per i più vari reati commessi utilizzando le proprie funzioni politiche, per fustigare una sindaca che al massimo ha omesso di denunciare pressioni ricevute.

Ma, se vogliamo ragionare da persone serie, bisogna ammettere che è quasi impossibile impedire infiltrazioni di ogni tipo nelle organizzazioni politiche e l’unica differenza tra partiti seri e partiti marci è che quelli sani buttano fuori immediatamente le mele marce, mentre gli altri se le tengono strette pensando ai pacchetti di voti che portano.

Sono rimasto profondamente colpito dal fatto che un giornalista, non asservito, del livello di Travaglio abbia parlato della esigenza di una migliore selezione del personale politico del M5S, come se il giudizio degli iscritti sul territorio non fosse la migliore garanzia per l’elezione nei Comuni, nelle Regioni, in Parlamento di coloro che con loro iniziative, idee programmi, si sono fatti conoscere nei territori di appartenenza.

Immaginare di togliere agli iscritti del M5S questo potere, squisitamente democratico e sconosciuto a tutti gli altri partiti, significa tentare di demolire questa organizzazione che è l’unica a cercare di praticare la democrazia, questa sconosciuta nella politica italiana. 




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