venerdì 17 settembre 2010 - Martino Ferrari

Quali cambiamenti?

Più si va avanti, più tutto rimane uguale. Da quando capisco quello che succede nella vita politica e sociale dell'Italia, sento parlare sempre delle stesse cose. E vedo anche accadere sempre le stesse cose.

Berlusconi non risolve i problemi dell'Italia ma cerca solo di bloccare i suoi processi.

Nelle trasmissioni televisive si invitano quintali di politici, che come sempre blaterano senza dire niente.

Berlusconi cerca di comprare alcuni parlamentari per avere la maggioranza (come aveva già fatto, stando alle intercettazioni con Saccà, ai tempi in cui governava Prodi, promettendo parti nelle fiction della RAI alle varie mogli o amanti di chi voleva comprare).

I vertici della RAI tentano di non far andare in onda Santoro (che, ricordiamolo, fa le sue trasmissioni solo grazie ad una sentenza, non certo perché la televisione pubblica l'abbia richiamato) o almeno di rendergli la vita molto difficile.

La Lega e i leghisti attuano politiche razziste (ultima novità: il bonus bebè solo per chi ha genitori italiani).

E si potrebbe continuare ancora per un bel po'. Ma ci sono anche delle interessanti (si fa per dire) novità.

La prima, e più importante, è che, finalmente la Lega sta muovendo i primi passi verso la secessione. Ad Adro, infatti, paese già tristemente noto per la vicenda dei bambini lasciati senza mangiare alla mensa (vedi il post "Nessuna buona azione resterà impunita"), il comune ha costruito una scuola piena di simboli leghisti (sui cestini, sullo zerbino, sui banchi, sul tetto..) ed intitolata a Gianfranco Miglio, considerato l'ideologo della Lega.

Questo episodio è di una gravità inaudita. Per vari motivi, primo dei quali il fatto che si stanno usando dei bambini. Li si usa per fare qualcosa che è una triste via di mezzo tra la campagna elettorale e un plagio ideologico nei confronti di piccoli innocenti, che dovrebbero essere lasciati fuori da giochi di potere. La scuola è un luogo nel quale i bambini e poi i ragazzi dovrebbero trovare stimoli e spunti per crearsi una loro idea, una loro mente, una loro visione del mondo, attraverso lo studio e il confronto con i compagni. E condizionarli mettendo dovunque il simbolo di un partito è vergognoso, irresponsabile e gravissimo. Sarebbe la stessa cosa per qualunque simbolo, svastica, falce e martello, tutto. La scuola dovrebbe essere e restare apolitica.

Ma questi non sembrano argomenti che interessano ai leghisti (che ribattono asserendo che la scuola è stata costruita esclusivamente con soldi del comune, senza aiuti dallo Stato, e in un solo anno, come se questo rendesse lecito imprimere il proprio marchio sull'istituto) e nemmeno alle istituzioni, come il Presidente della Repubblica o i presidenti di Camera e Senato, che, come l'opposizione, non fiatano. Davvero un grande esempio di amore per l'unità del Paese e per la Costituzione. Il Ministro dell'Istruzione (?) Gelmini ha espresso "vivo apprezzamento personale" e ha parlato di “modello di riferimento, un progetto encomiabile che crea benessere ed entusiasmo”. E poi ha aggiunto: “Chi polemizza con il sindaco di Adro dovrebbe farlo per coerenza anche quando sono simboli della sinistra a entrare in classe”. Si attendono chiarimenti su quali siano i simboli della sinistra nelle classi. Chi ha notizie ci faccia sapere.

Altra novità, che vede in primo piano sempre il nostro geniale Ministro dell'Istruzione (o forse sarebbe meglio dire della Distruzione). Il 14 settembre ha scritto su Famiglia Cristiana: «Leggiamo la Bibbia in classe. La scuola deve istruire i ragazzi ma deve anche formare dei cittadini responsabili e degli adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Questo insieme di valori e insegnamenti, nel mondo occidentale, è rappresentato dalla tradizione cristiana». Per il ministro Gelmini, «è quindi importante che i nostri figli, nel bagaglio di conoscenze che la scuola deve garantire loro, possano incontrare fin da subito un testo che ha determinato la nascita della civiltà in cui viviamo e che parla ai cuori e alle coscienze di tutti». Del resto, ricorda, «l'Occidente è stato edificato sugli insegnamenti del cristianesimo ed è impossibile, senza comprendere questa presenza, studiare la sua storia, capire la filosofia, conoscerne l'arte e la cultura» né si può «dialogare e confrontarsi in modo proficuo con le altre culture». «In una fase della storia che richiede il più ampio sforzo per sconfiggere l'odio, dobbiamo - conclude la Gelmini - fare in modo che i nostri giovani siano consapevoli della propria identità per potersi confrontare con le altre e crescere e vivere nel rispetto reciproco».

Chiariamo alcuni punti. Che il Cristianesimo abbia influenzato fortemente la storia dell'Italia e dell'Europa (e anche del resto del mondo) è assolutamente vero. Che sia importante conoscere alcuni aspetti della religione cristiana per comprendere meglio la storia, la filosofia e l'arte, è altrettanto vero. Ma qualcuno forse dovrebbe dire alla Gelmini (che qualche tempo fa si vantava di avere inserito l'ora di ginnastica alle elementari, quando è presente già da anni) che queste cose, a grandi linee, si studiano già! Ovviamente non si può approfondire molto, ma è questione di tempo, visto che gli argomenti presenti nel programma sono già tantissimi. Un cittadino consapevole dei suoi diritti e doveri, poi, non deve necessariamente conoscere la Bibbia o essere cristiano: si può essere lo stesso cittadini responsabili e rispettosi delle istituzioni e del prossimo.

Credo anche che chi ha nella propria coalizione una forza come la Lega, che dimostra ogni giorno cosa significa il rispetto delle altre culture ed identità, dovrebbe consigliare prima di tutto ad alcuni parlamentari e ministri di leggere la Bibbia. Che comincino Bossi, Calderoli, Maroni e gli altri. Noi andremo loro dietro.

Inoltre, dov'è finita la laicità dello Stato? Non solo paghiamo coi nostri soldi gli insegnanti di religione scelti dalla Chiesa; non solo le scuole private (molte cattoliche) vengono pagate con le nostre tasse e non si vedono tagliati fondi; non solo gli immobili della Chiesa non pagano l'ICI. Ora dovremmo pure leggere la Bibbia in classe? Ma stiamo scherzando? Ministro, per favore, sia serio. E pensi, inoltre, che ci sono anche ragazzi di altre religioni nelle classi. Allora cosa facciamo, leggiamo anche il Corano e la Torah?

Dovremmo proporlo alla scuola di Adro. Sono sicuro che sarebbero tutti d'accordo.




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