Qualche differenza c’è tra Umbria e Piemonte, obiezione al “sono tutti uguali”

Leggo con piacere che la Regione Umbria è la prima regione italiana a sostenere i GAS, purché vengano privilegiati i prodotti a chilometro zero.
Per qualcuno la notizia è già chiara così e bella, una notizia che mostra apertura verso il futuro, lo sviluppo sostenibile, il buon senso, ma ad altri potrebbe parere un discorso cifrato e dunque…
I GAS sono i Gruppi di Acquisto Solidale, cioè gruppi di persone che si organizzano per l’acquisto di prodotti vari, soprattutto alimentari, ma non solo, che rispettino certe caratteristiche.
Si tratta per lo più di prodotti biologici, che non implichino né lo sfruttamento delle popolazioni, né la violenza sugli animali e che quindi rispettano l’ambiente.
Spesso i GAS si rivolgono a produttori vicini e dunque acquistano i cosiddetti prodotti a chilometro zero, che cioè non vengano trasportati da chissà dove e che rispettino la stagionalità della terra. Se a gennaio voglio le fragole devo sapere infatti che o sono di serra o vengono da lontano con tutti gli sprechi del caso. Sono molti i vantaggi di questa idea dell’acquisto e del consumo di beni primari, un discorso non solo ecologico, ma che porta ad un vero potenziamento del territorio e al rispetto per le diverse culture e colture, senza per questo chiudersi agli altri. È ovvio, infatti, che certi prodotti non esistono a chilometro zero e allora si cerchino almeno quelli che non sfruttano l’ambiente e le persone.
I GAS poi diventano anche luogo di incontro, di scambio, di riflessione sullo sviluppo.
Sempre più diffusi guardano davvero al futuro e la Regione Umbria ha mostrato vera lungimiranza.
Come, sia pure in modo meno innovativo, la Regione Marche che ha stanziato 97000 euro per promuovere e sostenere iniziative mirate a diffondere il commercio equo e solidale.
Un commercio sempre più capillare e con acquirenti fedeli e numerosi, i negozi spesso si avvalgono di volontari e sono legati alle Parrocchie, ma prodotti dell’equo e solidale si trovano nei centri commerciali.
Due scelte interessanti, volte al bene comune, attente soprattutto a una probabile evoluzione della società verso questo tipo di produzione e di acquisto che in più incontra i favori della gente.
Nel frattempo la Regione Piemonte azzera i fondi per il commercio equo e solidale. La Regione Piemonte, che era all’avanguardia, che è la patria di slow food, il movimento creato da Carlìn Petrini, e la culla di Terra Madre, ora toglie i fondi all’equo e solidale. Scelta miope e poco attenta al territorio, alle sue potenzialità e tradizioni.
Che c’entra il titolo: “una piccola differenza c’è” con tutto questo?
Regione Umbria presidente e giunta del Centro Sinistra
Regione Marche presidente e giunta del Centro Sinistra
Regione Piemonte presidente e giunta di PDL e Lega.
Tutto qui, agli indecisi, agli schifati dalla politica, agli ignavi l’ardua sentenza… sono davvero tutti uguali?