mercoledì 20 aprile 2011 - Maurizio Mottola

Psicogenealogia degli antenati ed approccio psicogenerazionale

Nell'esperienza carbonara e patriottica furono coinvolte tre generazioni della mia famiglia di appartenenza: Gaetano Mottola (1761-1847), il suo figlio ultimogenito Giosuè Mottola (1801-1844) ed il suo nipote Lorenzo Mottola (che era figlio del suo primogenito Antonio Mottola). Approfondire le proprie origini è un contributo alla consapevolezza ed alla accettazione del fatto che tutti abbiamo una storia e che questa storia ci pervade e ci attraversa.

Ogni nazione, ogni famiglia, ogni sistema (squadra, gruppo, ambiente di lavoro, ambiente scolastico) possiede delle proprie regole e valori spesso non esplicitati ed acquisiti dai componenti del sistema in maniera non consapevole. 

Le dinamiche nascoste che mantengono legati gli individui alla propria nazione, alla propria famiglia, al proprio gruppo sono una modalità di appartenenza e queste lealtà a valori, idee, leggi del sistema sono spesso invisibili ed inconsapevoli e ci spingono ad attuare degli atteggiamenti e dei comportamenti che condizionano la nostra vita, sia le cognizioni, sia le emozioni, sia le relazioni. 

Possiamo infatti renderci conto che la nostra vita spesso viene condizionata da atteggiamenti e comportamenti che non sono proprio nostri, ma che appartengono ad altri membri della famiglia, magari scomparsi da tempo, e che esercitano ancora un certo influsso e quindi di fatto limitano la nostra libertà. Anche se razionalmente ci diciamo che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, in realtà da un punto di vista antropologico e psicosociale invece esercitano delle interferenze, che possono bloccarci nella nostra crescita e maturazione come individui ed anche come cittadini.  

Esiste un vincolo particolare, come un legame biologico, con tutti i membri della nostra famiglia e della nostra nazione. Esistono legami invisibili e non percepibili anche con quei membri che non abbiamo mai conosciuto e di cui non abbiamo mai sentito parlare.

Acquisendo cognizioni sul nostro passato personale e collettivo si può entrare in contatto con informazioni importanti su ciò che disturba o favorisce l'equilibrio nelle relazioni tra i componenti del sistema, migliorando in genere la relazione con se stessi e con il mondo, in un processo graduale e creativo di consapevolezza, accettazione e riparazione.                                  

A tal proposito Alejandro Jodorowsky, il quale - oltre che noto regista e scrittore - è anche dottore in psicologia, è originale elaboratore di un approccio di guarigione, fondato sulla psicogenealogia e psicomagia. Infatti neuropsicologia, approccio sistemico e psicologia transpersonale sempre più elaborano dati che disvelano una forza, che agisce costantemente su di noi e definita da Alejandro Jodorowsky "egregore" familiare e sociale. Questo termine sta ad indicare il carico emotivo-cognitivo che ogni soggetto subisce per il semplice fatto di nascere, crescere, operare in un nucleo familiare ed in un contesto sociale. Non è il generico ed ovvio confronto con opinioni, bisogni, desideri, che ogni individuo ha da effettuare nell'interazione costante con l'ambiente circostante. È la pressione determinata da convinzioni, credenze, simboli, miti - strutturatisi e convalidatisi nel processo di sviluppo (e prima che la struttura logico-astratta si sia consolidata) - ed assorbita come marcato condizionamento emotivo e cognitivo.  

Un "egregore" è un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, ad un nucleo familiare; per esempio i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un "egregore" impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Accedere ai problemi significa dunque entrare nella famiglia e nel contesto sociale del soggetto, penetrare l'atmosfera psicologica del suo ambiente, in quanto tutti siamo segnati, se non addirittura contaminati, dall'universo psicomentale dei nostri antenati (psicogenealogia). Così molti individui fanno propria una personalità, che non è la loro, ma che proviene da uno o più componenti del loro ambito affettivo parentale e sociale. Nascere in una famiglia (ed in termini allargati in una società) è secondo Alejandro Jodorowsky essere posseduto e questo possesso si trasmette di generazione in generazione, proiettando sui propri figli ciò che prima era stato proiettato su di noi. Per acquisire la libertà di azione occorre interrompere tale circolo vizioso. Affinché la presa di coscienza divenga efficace, Alejandro Jodorowsky ha elaborato la psicomagia, basata sull'induzione a far compiere un'azione precisa - a forte connotazione emotiva e simbolica -, senza per questo assumere la tutela o diventare la guida del soggetto per lunghi periodi (come avviene in psicoterapia).     

Gli atti psicomagici sono dunque atti paradossali che possono scuotere l'immobilità patologica e compulsiva, di cui siamo prigionieri a causa delle nostre fobie e dei nostri malesseri, per l'appunto in buona parte trasmessici o comunque sostenuti dalla nostra storia familiare e sociale. La progressiva consapevolezza dell'influenza interiore, che esercitano su ognuno di noi convinzioni, credenze, simboli, miti -consolidatisi nella storia familiare e sociale- ci consente di passare da una fase di inattuale reazione (ad antichi eventi familiari e sociali) ad una fase di azione radicata nel qui ed ora e pertanto attuale.      

Fattore importante che l'analisi psicogenerazionale denota è il fenomeno dell'impatto delle morti improvvise o precoci in ambito familiare (e nella nostra storia collettiva si sono determinati comunque molti lutti); in genere l'emozione che si instaura in caso di morte improvvisa o precoce è di rabbia-risentimento, accompagnata dalla cognizione "ma perché è capitato proprio a me?", che i familiari rimuginano spesso incessantemente. Il carico emotivo-cognitivo collegato a morti improvvise o precoci, dunque, si esprime in un accumulo di rabbia-risentimento, che interferisce con la struttura di personalità del soggetto, soprattutto se rimane a livello inconsapevole.     

La mancata consapevolezza di questa rabbia-risentimento non consente il completamento del processo di elaborazione e dunque determina la cronicizzazione di queste emozioni. Molti atteggiamenti e comportamenti tendenzialmente ostili possono pertanto scaturire dalla cronicizzazione della rabbia-risentimento, il cui mancato riconoscimento e relativa elaborazione possono inoltre sostenere processi di somatizzazione.   

In conclusione, mentre tendenzialmente siamo portati a sbarazzarci del nostro passato (ad esempio liberandoci di situazioni ed oggetti conflittuali), possiamo invece avere difficoltà a divenire progressivamente consapevoli dell'influenza interiore che convinzioni, credenze, simboli, miti -consolidatisi nella storia familiare e sociale- esercitano comunque su ognuno di noi. Solo un costante e continuativo impegno di elaborazione ci consente di passare da una fase di reazione ad una fase di azione.              

Laddove ci illudiamo di stare agendo, invece spesso stiamo ancora prevalentemente reagendo ad antichi eventi familiari e sociali. Per sapere a cosa stiamo reagendo, può essere indubbiamente utile quanto ricavabile dall'analisi psicogenerazionale ed operativamente liberarsene tramite la psicomagia, originali approcci elaborati dalla versatilità di Alejandro Jodorowsky ed ulteriori strumenti a disposizione del processo di guarigione e di riequilibrio psicofisico ed esistenziale.  

Sono d'accordo con Gian Battista Vico, per cui la storia è "scienza" appunto nella misura in cui essa aiuta l'uomo a rendersi conto dei propri limiti, della propria dipendenza, ciò che la natura -a suo giudizio- non è in grado di fare con altrettanta incisività. Inoltre la storia è caratterizzata da "corsi e ricorsi", al punto che la barbarie può sempre tornare in auge.        

Ecco che occorre, dunque, individuare le forze di ogni sistema di relazioni, riconoscendole e volgendole al positivo, in modo da far sì che i conflitti possano trovare una possibile soluzione.                                    

Dunque approfondire la storia della propria famiglia e nazione sostiene nel processo di crescita e maturazione esistenziale. 

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