martedì 15 settembre 2015 - Camillo Pignata

Profughi e migranti: è giusto distinguere chi fugge dalla fame da chi fugge dalla guerra?

Non è giusto distinguere tra chi scappa dalla guerra e chi scappa dalla fame. Non è giusto accogliere i primi, e respingere i secondi. Il diritto di asilo è tra i diritti fondamentali dell’uomo, riconosciuto dall’articolo 10 della Costituzione, a chi proviene da un paese in guerra, dove c’è una dittatura, e ha subito specifici atti intimidatori e di violenza.

Occorre che esso sia allargato anche a chi sfugge alla morte per fame. Il diritto di asilo deve essere dato a tutti quelli che scappano dalla morte.

Ma accogliere costa, e allora si seleziona l'accoglienza.

E così la nostra avanzata civiltà occidentale distingue tra profughi di serie “a” e profughi di serie “b”, tra chi fugge alla morte delle guerre, e chi fugge alla morte della fame, accoglie i primi, e riporta in patria i secondi. Ma è veramente è possibile immaginare di fermare il flusso dei migranti per fame, veramente si può ipotizzare di riportare al paese di origine quelli che per fame sono scappati?

E quasi a nascondere la gravità del dramma che li riguarda, quasi a giustificare una differenza di trattamento che non ha ragion d’essere, la nostra civile Europa chiama quelli che fuggono dalla morte per fame !migranti economici" o "clandestini". 

E in un accesso irrefrenabile di follia comunque li considera clandestini e comunque persone che vengono da noi per fare la bella vita.

Balbetta l’Europa di fronte ad un dramma più grande di lei, non sa quello che fare, ogni stato difende i propri interessi economici, ed i partiti quelli elettorali.

La nostra civile Europa deve accontentare quella parte di popolo che non vuole gli immigrati, e quella che li vuole, non per solidarietà, ma per sfruttarli.

Ma c’è anche gente solidale in Europa, gente che vuole i profughi, vuole integrarli, che si prodiga a portare cibo e medicine, che innalza cartelli di benvenuto. Non conta questa gente?

Per interessi nazionali la Germania apre agli immigrati siriani, per accogliere solo profughi che servono alla sua industria e quindi manodopera qualificata e cervelli. Prospetta una nuova distinzione, la Germania, tra profughi qualificati e manovalanza.

Quanta miseria, in questa furba Germania, che pensa di risolvere il problema dei profughi a suo uso e consumo. Pensa di portare a casa i cervelli da sfruttare e lasciare agli altri paesi la manovalanza di basso livello.

Pensa di utilizzare gli stati più deboli come caporali, che fanno per il padrone lavoro sporco dell’accoglienza dei centri profughi. Ma è rimasta con il cerino in mano, la Germania, sopraffatta dal numero esorbitante di profughi e ha dovuto sospendere Schenghen.

La Germania e tutti i paesi UE devono rendersi conto una volta per sempre, che non si può risolvere il problema profughi con l’Europa dei capitali, degli egoismi nazionali e senza solidarietà.

Ma l’egoismo degli stati è senza limiti, al punto che diventa stupido e crudele E’ stupida e crudele l’Europa, quando immagina di cacciare i migranti economici, e trattenere quelli bellici. E’ stupida e crudele la Germania, quando immagina di accogliere i cervelli e la manodopera qualificata e lasciare la manovalanza agli stati più deboli.

Non immaginano l’Europa e la Germania, che tutto ciò è destinato a generare nuovi conflitti tra gli stati, tra i paesi più ricchi e più forti che accolgono i profughi, si accaparrano i migliori cervelli, e i paesi più deboli, che non vogliono i profughi bellici e la manovalanza?

Anche per questo occorre una revisione del diritto di asilo, per una svolta nella gestione del fenomeno migratorio, che superi la distinzione tra il profugo ed il migrante economico.




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