lunedì 1 maggio 2023 - Annalisa Martinelli

Primo maggio contro la guerra a Vicenza

Siamo come tanti carcerati, affacciati a finestre chiuse. La maggior parte dei giornali e le televisioni, di proprietà dei signori che hanno potere di controllo, dicono solo ciò che i "padroni universali" vogliono che voi sappiate, niente di più. 

Non è una passeggiata, è una lotta politica vera e propria. Il potere, le ricchezze sono in mano ad un gruppo di duecento-trecento persone al massimo, le cui decisioni influenzano il destino di tutti. La ricchezza che è aumentata in termini finanziari non è assolutamente proporzionale alla qualità della vita e dei servizi. Tutto sta peggiorando e si stanno comprando i nostri beni. Cos'altro sono le privatizzazioni se non questa appropriazione indebita di beni materiali che dovrebbero rimanere pubblici! Perché l'Occidente ha raggiunto quest'apice di benessere? Perché ha saccheggiato, rapinato il resto del mondo per secoli. Loro, i "padroni del mondo" hanno rapinato, e noi siamo stati in silenzio. Non facciamoci illusioni, non viviamo in un mondo giusto, non viviamo in democrazia ma in un mondo guidato da una oligarchia che ha un potere sterminato. Chi sono? Sono i proprietari delle Banche mondiali che decidono tutto, che si riuniscono segretamente e decidono di trasferire miliardi da un posto all'altro, di produrre denaro dal nulla. Inutile dire che quel denaro arricchirà solo loro e noi non lo vedremo mai in tutta la nostra vita. Ora però cosa succede, i padroni del mondo non hanno più il controllo del mondo stesso, ecco perché sono diventati aggressivi. Sono nati dei giganti, degli Stati potenti che si possono difendere e che non accetteranno più di essere rapinati, come ad esempio la Cina, la Russia ed altri. È finita la globalizzazione americana, ecco perché siamo in guerra. Questi sono stralci di un lungo discorso del giornalista Giulietto Chiesa ad una conferenza tenutasi a Genova, il 13 gennaio del 2017. Ci si chiedeva, e già dal 2014, se fossimo vicini ad una Terza guerra mondiale, e la discussione è ancora aperta. Si può condividere o meno la sua descrizione dello stato del mondo, certo è che aiuta ad ampliare il raggio di osservazione. Secondo Chiesa la Russia è stata sottoposta in questi anni ad un attacco concentrico sulle sue frontiere (e sostenere ciò non significa essere filorussi). La Nato - sempre secondo Giulietto Chiesa - è strumento di guerra e se noi italiani in quanto nella Nato, siamo vincolati ad entrare in guerra, quando lo decideranno loro, non noi. Noi non decidiamo nulla. Il punto è che noi, popolo, siamo in tanti, siamo miliardi di individui, e dovremmo unirci per contare qualcosa. Il nostro mantra dovrebbe essere "Non ve lo lasciamo fare, se non ce lo chiedete prima", da applicare a qualsiasi cosa: dalle decisioni del governo, al rifacimento di una strada, alla destinazione di risorse pubbliche, alla privatizzazione di una biblioteca o di un ospedale. Nella Costituzione tedesca, ha riportato Chiesa nel medesimo incontro, c'è scritta una cosa importante che noi non abbiamo: il cittadino ha il diritto di difendersi contro i poteri quando i poteri violano le leggi dello Stato. Si avvicina il Primo Maggio, la festa dei lavoratori, che ricorda tutte le lotte per conquistare i diritti degli stessi, e Giorgia Meloni ha scelto proprio questa data simbolo per indire una riunione del Consiglio dei Ministri. Sferra un colpo voluto e non casuale, a suo dire d'esempio, che ha però un sapore amaro, di provocazione e sfregio. Dopo aver aggirato in qualche modo il 25 aprile, festa di liberazione dal nazi-fascismo, su cui si basa la nostra Costituzione e su cui la destra ora al governo ha giurato, cercano di metter mano su un'altra festa che in fondo non sentono scorrere nelle loro vene. Che ne sanno loro, i privilegiati secondo la definizione della stessa Meloni, di lotte, di precariato, di difficoltà del vivere. Questo governo ha contrastato in ogni modo e con ogni mezzo possibile le politiche a favore delle fasce più deboli, come se povertà e difficoltà fossero una colpa, favorendo ricchi, lobby ed evasori fiscali. Il Primo Maggio quest'anno assume quindi una valenza ancor più importante. Scendere in piazza e rivendicare l'aumento dei salari per contrastare il carovita alle stelle ed il NO alla guerra, un no secco e incondizionato, è diventato di vitale importanza per difendere la nostra storia e la nostra stessa vita. L'Unione Sindacale di Base (USB) è impegnata a promuovere manifestazioni e iniziative in tante piazze del Paese. USB lancia un appello ed Invita tutti, cittadini, lavoratori, organizzazioni sindacali, associazioni, collettivi e comitati ad unirsi nelle piazze per gridare ancora una volta "Abbassate le armi, alzate i salari". Vogliamo Pace e salario (adeguato) - scrivono sul comunicato - contro la guerra e l'economia del padronato, le multinazionali e la speculazione finanziaria che strangolano le popolazioni di tutto il mondo. Per aderire all'appello inviare una mail a [email protected] In particolare, a Vicenza, ci sarà una grande appuntamento alle ore 15 tra piazza Mercato e via Ramiro Fabioni. Ci sarà un corteo lungo Viale della Pace fino alla Caserma Ederle e ritorno. Seguirà l'assemblea a microfono aperto e musica. Fermiamo questa guerra, le cui cause vanno ben al di là di ciò che ci viene raccontato.




Lasciare un commento