mercoledì 16 novembre 2022 - Kosmopolis - Making of

Presidio contro la gestione privata del cimitero delle Fontanelle di Napoli

L’ associazione “Mi riconosci” ed altre realtà territoriali si mobilitano per evitare l’ obbligo di pagamento per entrare nello storico cimitero (VIDEO)

di Daniele Pallotta

Evitare l’ affidamento ad un gestore privato del cimitero delle Fontanelle: questo l’ appello lanciato dalla manifestazione tenutasi nel quartiere Sanità di Napoli, un’ iniziativa promossa dall’ associazione “Mi riconosci”, affiancata da Potere al Popolo, dalla rete SET, dal gruppo GRIDAS e da altre associazioni.

Dopo la delibera del Comune di Napoli, del giorno 27 ottobre, in cui si prevede che la gestione del cimitero sia assegnata ad un soggetto privato, gli attivisti di “Mi riconosci” si sono mobilitati. “Il cimitero delle Fontanelle è un luogo identitario della cultura del quartiere Sanità e di Napoli. Se si introducesse un biglietto di ingresso i primi ad esserne allontanati sarebbero gli abitanti del quartiere stesso.” – spiega Marina Minniti, referente dello snodo campano di “Mi Riconosci”.

Il culto delle “anime pezzentelle”, ossia la cura dei resti di ossa e dei teschi presenti in quel cimitero, in larga parte provenienti da fosse comuni, perché di persone povere o morte di peste, è un culto secolare, coltivato nel cimitero delle Fontanelle dalle persone del quartiere stesso. “Dopo il tentativo di privatizzare gli asili nido ed il castel dell’ ovo, adesso siamo alla privatizzazione di un cimitero storico profondamente legato alle fasce popolari” – commenta Sara Concilio di Potere al Popolo.

Varie persone residenti nel Rione Sanità, assistendo al presidio, dicono di attendere la riapertura del cimitero, cui sono affettivamente legate, ma di non trovare giusto l’ eventuale obbligo di un biglietto di ingresso per entrarvi.

Gli attivisti dell’ associazione “Mi riconosci”, professioniste e professionisti dei beni culturali che nell’ ultimo fine settimana hanno svolto la loro riunione nazionale proprio a Napoli, si oppongono ad un piano cultura che vede privatizzare progressivamente i luoghi culturali. “Questo modello di gestione – rimarcano - punta soprattutto ad una valorizzazione monetaria, ma non pensa all’ accessibilità della cultura per tutti. Speriamo che la cittadinanza sarà pronta a rispondere in difesa dei beni culturali che appartengono al popolo napoletano.”

“Mi riconosci” è un’ associazione che comprende studenti, precari e professionisti dei beni culturali, con lo scopo di combattere ogni forma di sfruttamento e privatizzazione nel patrimonio culturale italiano. L’Associazione si riconosce nei valori declinati dall’articolo 9 della Costituzione della Repubblica e ne promuove il pieno compimento.




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