lunedì 11 ottobre 2021 - Attilio Runello

Premio Nobel per la pace a due giornalisti

Il presidente degli Stati Uniti si è congratulato con i due giornalisti che sono stati insigniti del premio Nobel. Il Nobel è stato conferito per aver difeso la libertà di espressione, che è una condizione preliminare per la democrazia. La filippina Maria Ressa parla di rischio costante di essere oscurata, il russo Muratov parla di giornalisti uccisi

Il Premio Nobel per la Pace è andato a Maria Ressa e Dmitry Muratov, entrambi impegnati nella tutela della libertà di espressione.

La notizia è ampiamente riportata dall'agenzia Agi.

"La prima, co-fondatrice di Rappler, sito di giornalismo investigativo, "usa la libertà di espressione per esporre l'abuso di potere, l'uso della violenza e il crescente autoritarismo" nelle Filippine. Muratov, direttore di Novaya Gazeta, si è rifiutato di abbandonare la politica seguita dal periodico russo, difendendo l'indipendenza e i diritti dei giornalisti."

L'Accademia svedese ha premiato "la loro coraggiosa battaglia per la libertà di espressione nelle Filippine e in Russia". Lo ha annunciato la presidente della Commissione norvegese per il Nobel, Berit Reiss-Andersen, sottolineando che la libertà di espressione è "pre-requisito per la democrazia". 
I due premiati rappresentano "tutti i giornalisti che si battono per questo ideale in  un mondo in cui la democrazia e la libertà di stampa affrontano condizioni sempre più avverse", ha aggiunto. E questo la dice lunga sullo stato della democrazia nel mondo.

Muratov è il terzo russo a ricevere il Nobel per la pace dopo Andrey Sakharov e Mikhail Gorbaciov. Nel 1993 è stato tra i fondatori di Novaja Gazeta, "il cui giornalismo basato sui fatti e l'integrità professionale ne hanno fatto una fonte importante di informazione su aspetti censurabili della società russa, raramente menzionati su altri media. Da quando è stato aperto, sei dei suoi giornalisti sono stati uccisi", ha ricordato la Commissione.

Un commento è giunto da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia:"Anche Ressa si è dimostrata una "paladina senza paura della libertà di espressione"alla guida di Rappler, il sito di giornalismo investigativo che ha puntato "l'attenzione sulla controversa e mortale campagna antidroga del regime di Duterte". 
Il Nobel per la Pace a Ressa e Muratov è un "premio alla libertà di stampa in ambienti ostili al giornalismo indipendente".

Muratov ha dichiarato che il premio lo avrebbe meritato di più Navalny. Il Cremlino si è congratulato con Muratov. Al premio erano candidate anche Greta Thunberg e la Merkel. Congratulazioni sono pervenute dall'ex presidente della Colombia Juan Manuel Santos insignito del premio nel 2016. Congratulazioni sono pervenute anche dal Pakistan dove i giovani attivisti Malala e Yousafzai sostenevano il diritto al l'educazione dei bambini e avevano ricevuto il Nobel nel 2014.

 

 

 

 




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