giovedì 1 dicembre 2022 - Giovanni Pulvino

Povertà e disuguaglianza non sono casuali

Povertà e disuguaglianza non sono inevitabiliSono il risultato di precise scelte politiche 

La crescita economica degli ultimi decenni non ha ridotto le differenze tra i paesi ricchi e quelli poveri e tra le classi sociali. I dati di Oxfam Italia sono inequivocabili. 2,37 miliardi di individui soffrono la fame, 297 mila bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno per acqua contaminata, una persona su tre non ha accesso a farmaci essenziali, 120 milioni di bambine e bambini non possono andare a scuola.

Entro il 2030 sessantanove milioni di bambini con meno di 5 anni rischieranno di morire, a denunciarlo è l’Unicef. I più poveri hanno il doppio delle possibilità di perdere la vita rispetto a quelli più ricchi e 750 milioni di donne si sposeranno da bambine. Un neonato in Sierra Leone ha una probabilità di morire 30 volte superiore a quella di uno nato nel Regno Unito. Nell’Africa Sub Sahariana due bambini su tre vivono in condizioni di povertà estrema.

Siamo nel 2022 e le disuguaglianze anziché diminuire crescono. Cosa stiamo sbagliando? Dove abbiamo sbagliato?

'Investire sui più svantaggiati può dare benefici nell'immediato e nel lungo periodo'. Tutti dovrebbero poter accedere ‘all’acqua, al cibo, all’istruzione, all’assistenza sanitaria’.

Eppure, non è così. Il sistema economico capitalista ha fallito. Il principio secondo cui le economie ricche avrebbero dovuto trainare quelle povere per ‘emulazione’ si è dimostrato inadeguato. Le distanze tra ricchi e poveri aumentano. Il sistema crea privilegi ed ingiustizie. Non concede a tutti le stesse opportunità. 

Nondimeno, una distribuzione equa delle risorse, l’eliminazione dello sfruttamento minorile e non solo, la riduzione dell’orario di lavoro e del precariato e non ultima la lotta ai cambiamenti climatici che stanno provocando desertificazione ambientale e povertà, sono possibili. Se si vuole si può. Ma si vuole?

La diseguaglianza non è permanente o insormontabilebasta volerlo ed agire. 

Fonte oxfamitalia.org e unicef.it

Foto da unicef.it




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