martedì 7 gennaio 2014 - paolodegregorio

Povero Cavaliere, senza agibilità politica!

Leggo sul Fatto Quotidiano di oggi (5 gennaio, Ndr) che la decisione di nominare Domenico De Siano (senatore ischitano) a nuovo coordinatore campano di Forza Italia sia stata presa dal decaduto Cavaliere in ragione di una calda raccomandazione di Francesca Pascale, sua attuale fidanzata convivente, consigliera del sultano per gli affari napoletani, in quanto nativa di Fuorigrotta.

Il cane della coppia, il famoso Dudù, appresa la notizia, ha festosamente abbaiato in segno di approvazione, dando ai due statisti la netta sensazione di aver preso una giusta decisione.

Certo non si direbbe che manchi a Berlusconi quella “agibilità politica” che sembrava venisse a mancare con il voto di decadenza da senatore, funzione che non esercitò mai (99% di assenze in aula), a cui teneva soltanto per le impunità che quello status gli ha garantito dilatando, fino alla prescrizione, otto dei processi che lo hanno riguardato.

Il peso politico di B., dopo la sua cacciata dal Senato, non è minimamente diminuito. La sua resta una figura dominante in ragione delle sue TV e dei suoi soldi. È a tutti gli effetti un dittatore che prende tutte le iniziative e decisioni che contano, sostenuto da quel blocco storico di solidi interessi costituito da capitalisti, banche, mafie, evasori fiscali, commercianti, professionisti, avvocati, editori, piduisti, baldracche, faccendieri, inquinatori, che desiderano solo che le cose rimangano come sono e che considerano la condanna definitiva per frode fiscale una medaglia da appuntare sul petto del loro campione.




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