venerdì 6 luglio 2012 - Professional Consumer

Polillo, le suggerisco un paradigma nuovo di zecca

Polillo non lo dice tra sé e sé, lo dice a tutti in occasione della tavola rotonda del governo italiano organizzata da “Business International”: "O noi lavoriamo di più o l'attuale livello salariale medio è insostenibile".

Polillo non lo dice tra sé e sé, lo dice a tutti in occasione della tavola rotonda del governo italiano organizzata da “Business International”: "O noi lavoriamo di più o l'attuale livello salariale medio è insostenibile".

Non pago elabora, arzigogola agli allibiti astanti: "Lavorare un po' di più, una settimana in più, per allargare il mol che determina una ripresa degli investimenti e quindi un aumento dell'occupazione e poi della domanda interna".

Poi il sottosegretario chiosa: "La società italiana è abituata a un tenore di vita che non possiamo più permetterci".

Le solite elucubrazioni fatte sulla scorta di un paradigma scaduto: le Imprese producono ricchezza, danno lavoro, retribuiscono, forniscono ristoro ai bisogni di chi acquista. Lunga vita alle Imprese. Se l’insufficienza della domanda lascia intravvedere l’affrancamento dal bisogno; mostra pure l’insufficienza del reddito per sostenere la spesa, che il debito non può più surrogare, che fa dell’offerta un eccesso. Eccesso che svaluta il valore di quelle merci, che brucia quella ricchezza.

Basta rifocillare la redditività dell’impresa, con il trucco della settimana a gratis, per rendere conveniente ai produttori produrre altra offerta e smerciarla? Empatico Polillo, le suggerisco un paradigma nuovo di zecca che Le mostrerà nuove possibilità per andare oltre la crisi. Lo provi: i consumatori con l’acquisto restituiscono valore alle merci, generano ricchezza; con il consumo dell’acquistato danno continuità al ciclo produttivo e sostanza alla crescita.

Bene, occorre mettere a remunero cotanto ruolo. Non si possono aumentare i redditi da lavoro per non ridurre la produttività e la capacità competitiva delle Imprese? Vero. Si impieghino i profitti fatti e non reinvestiti per aumentare il potere di spesa della domanda di chi cotanto fa! Così investiti potranno riavviare il ciclo e ridare tono a quel tenore di vita smunto.

 

Mauro Artibani

 




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