lunedì 28 febbraio 2022 - Vincenzo Caccioppoli

Polemica per la nomina del nuovo segretario del consiglio supremo di Difesa

Francesco Saverio Garofani sarà nominato Segretario del Consiglio supremo di Difesa. Un incarico da sempre riservato ai militari. desta perplessità la decisione del Capo dello Stato Mattarella che, proprio in un momento cosi delicato per l’invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ha deciso di nominare per la prima volta un civile alla guida del Consiglio supremo della Difesa.

 Il fatto che poi Garofani sia anche un ex parlamentare del Pd e già collaboratore del presidente della repubblica ha certamente dato adito a qualche perplessità e polemiche politiche. L’ufficio che decide la strategia nazionale in termini di difesa finora è sempre stato affidato ad alti ufficiali delle forze armate. Particolarmente dura la presa di posizione di Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d’Italia che ha commentato in una nota la decisione del presidente Mattarella “Francesco Saverio Garofani sarà nominato Segretario del Consiglio supremo di Difesa. Un incarico da sempre riservato ai militari. Il Capo dello Stato Mattarella ha deciso di “rompere” con la tradizione nominando un civile. Il grande merito di Garofani? Essere un politico del PD. Come Mattarella. Mentre in Europa tornano i venti di guerra, il presidente della Repubblica pensa bene di affidare il Consiglio supremo di Difesa della Nazione a un politico del suo partito, invece che a un generale esperto di questioni militari. L’occupazione sistematica dei centri di potere dello Stato da parte del PD ormai non si ferma neppure davanti alla sicurezza nazionale.” concludendo poi con una postilla che rinverdisce le polemiche seguite alla settimana che ha portata alla rielezione di Sergio Mattarella al Colle “Fieri di essere stati gli unici, noi di Fratelli d’Italia, a non votare per la riconferma di Mattarella al Quirinale”. E’ utile ricordare che il Consiglio supremo di Difesa è presieduto dal Capo dello Stato ed è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri; dai Ministri per gli affari esteri, dell’interno, dell’economia e delle finanze; della difesa e dello sviluppo economico e dal Capo di stato maggiore della difesa. Partecipano per prassi alle riunioni il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica; e, appunto, il Segretario del Consiglio supremo di Difesa. A seconda delle circostanze e della materia trattata possono essere chiamati a prendere parte alle riunioni anche altri ministri; i Capi di stato maggiore di Forza armata, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il Presidente del Consiglio di Stato; nonché ulteriori soggetti e personalità in possesso di particolari competenze in campo militare. Per questo la nomina di Garofani sorprende e rovescia una tradizione consolidata. Il ruolo del Segretario del Consiglio Supremo di Difesa è la figura che deve affiancare il presidente della Repubblica nel coordinare tutti i ministeri che contribuiscono alla sicurezza della nazione, i vertici delle forze Armate, dei corpi di polizia dei servizi di intelligence. Francesco Saverio Garofani, è un politico di lungo corso del partito guidato da Enrico Letta, anche se ha iniziato giovanissimo la sua carriera politica nei gruppi giovanili della Democrazia Cristiana. Laureato in Lettere e Filosofia, studia e approfondisce i temi relativi alla storia del movimento cattolico con particolare attenzione alla cultura politica del cattolicesimo democratico. È stato eletto deputato per la prima volta alla Camera nel 2006 nella XV legislatura. L’anno successivo, il 2007 è entrato a far parte della Direzione nazionale del Partito Democratico. E’ stato consigliere di Mattarella per le questioni istituzionali dal 2018. Nella sua ultima esperienza da parlamentare è stato presidente della Commissione Difesa della Camera e si occupato di indagare sulla protezione delle reti informatiche nazionali. Garofani gode uno stretto e lungo rapporto fiduciario con Mattarella che nel '92 lo scelse come direttore del Popolo, organo ufficiale della Dc.

Foto Wikimedia




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