mercoledì 15 dicembre 2010 - Andrea Meccia

Pinelli, quando fu morto un anarchico

Quarantuno anni fa, la notte fra il 14 e il 15 dicembre, il ferroviere anarchico Giuseppe Pino Pinelli, durante l'interrogatorio nella stanza del Commissario Luigi Calabresi, vicecapo della polizia politica, precipita dal quarto piano della questura di Via Fatebenefratelli a Milano. Pinelli era stato fermato e portato in questura nei giorni immediatamente successivi la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre (17 morti e 88 feriti). Proponiamo qui Ipotesi su Giuseppe Pinelli, un breve film di inchiesta di Elio Petri girato nel 1970 con la collaborazione dello sceneggiatore Ugo Pirro. Le ipotesi formulate dalla polizia sulla morte di Pinelli sono ricostruite in questo film di 12 minuti da attori del "Gruppo teatro di strada", Gian Maria Volonté, Renzo Montagnani e Luigi Diberti. L'inchiesta sulla morte di Pinelli condotta dal giudice Gerardo D'Ambrosio, si chiuderà nel 1975 stabilendo che Pinelli ebbe un malore attivo. La giornalista Camilla Cederna scriverà: Pinelli è infine un simbolo che va al di là del suo tremendo destino. E' la prova che la giustizia non è uguale per tutti: da una parte lo stato coi suoi baluardi da difendere, dall'altra un cittadino senza diritti (...). I baluardi dello Stato non si toccano, la magistratura non si discute (...), la polizia è al di sopra di ogni sospetto, va coperta, va giustificata. (...)Ristabilire la verità sulla sua morte è un dovere politico e morale (Pinelli. Una finestra sulla strage, Feltrinelli, Milano, 1971).
 




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