giovedì 2 settembre 2021 - Phastidio

Pil italiano pubblicati i dati Istat. Cronaca di un rimbalzo annunciato

Nel secondo trimestre è accaduto esattamente quello che si poteva attendere, data la riapertura dell'economia. Riponete le bottiglie, per ora

 

Pubblicato da Istat il dato finale del Pil italiano del secondo trimestre, contenente i contributi alla crescita. La doverosa e abituale premessa è che un trimestre non fa una tendenza, di conseguenza ogni interpretazione “calcistico-psicologica”, come quelle in cui la nostra stampa pare eccellere (“torna la fiducia”, “siamo i primi in Europa per crescita”), lascia il tempo che trova. E in effetti la scomposizione del dato conferma quello che il senso comune avrebbe potuto agevolmente prevedere in occasione della stima preliminare.

Prima di ogni analisi, urge contestualizzare graficamente a che punto siamo, in termini di distanza dal periodo pre-pandemia:

Diciamo che non è un bel vedere, ne converrete. Questo lo ricordiamo a tutti quelli che “guarda che ripresa spettacolare!”. No, signori, riponete l’entusiasmo, almeno per ora. Detto ciò, osserviamo (ultima colonna a destra) i contributi alla crescita nel trimestre:

Le famiglie tornano a spendere

Del +2,7% del trimestre, ben 2,6% proviene dai consumi delle famiglie, mentre quelli della pubblica amministrazione sottraggono lo 0,2%. Gli investimenti fissi lordi aggiungono lo 0,5% e l’export netto lo 0,3%. La variazione delle scorte, che è la variabile residuale che quadra i conti, sottrae lo 0,8%. Potreste anche leggerlo, con cautela, nel senso che le aziende hanno decumulato magazzino. La lettura positiva è che la ricostituzione delle scorte deve ancora avvenire, e questo supporterà la crescita futura.

Tradotto: si tratta di un forte rimbalzo della spesa per consumi delle famiglie, in linea con le riaperture dell’economia. Ribadisco: non è una sorpresa ma esattamente quello che ci si poteva attendere. Per quelli tra voi che si entusiasmano per la variazione tendenziale della crescita (+17,3%), è utile sapere che si tratta soprattutto dell’effetto confronto con un trimestre, il secondo del 2020, che aveva scavato la Fossa delle Marianne nell’economia italiana, essendo quello del grande trauma delle chiusure e dei lockdown.Da ciò consegue un piccolo corollario. Osservate il vero rimbalzo violento, quello del terzo trimestre 2020, il periodo delle riaperture illusorie prima della gelata autunnale e dell’arrivo delle varianti Alfa e Delta. Con una complessa inferenza, possiamo attenderci che il terzo trimestre di quest’anno, per effetto confronto, partirà già a forte handicap, vista la magnificenza del dato di quattro trimestri prima. Promettete che non vi deprimerete, se nel trimestre corrente non avremo un boom?

Ore lavorate e produttività

Altro dato interessante è quello relativo alle ore lavorate. Nel secondo trimestre, l’incremento è del 3,9% per l’intera economia. Poiché tale variazione eccede quella del Pil reale ne consegue che, nel breve spazio di tre mesi, non si registra un rimbalzo di produttività, semmai l’opposto. Non è un caso che il settore che nel trimestre ha avuto il maggior incremento di ore lavorate (il 4,4%), sia quello dei servizi. È la riapertura, bellezza.

Per chi volesse riscontri più probanti riguardo alla persistentemente scarsa crescita della produttività italiana, osservate che negli ultimi 12 mesi, quelli del Pil reale a +17,3%, il numero di ore lavorate è cresciuto del 20,8%. Stesso concetto esposto sopra.

Perché ho scritto questo inutile post? Essenzialmente, per ribadire l’invito a non proiettare un singolo dato nella stratosfera, e non deprimersi o eccitarsi di conseguenza. Poi, per invitarvi a guardare orizzonti temporali più estesi e verificare se siamo usciti dal buco di collassi precedenti (spoiler: non siamo usciti). Le illusioni ottiche sono sempre in agguato, soprattutto per chi non padroneggia la materia. E tuttavia se son germogli, fioriranno: vedi foto benaugurante.

Naturalmente, questo inutile post non cambierà di una virgola l’impostazione panglossiana di chi da, alcuni lustri, continua a scrivere lo stesso commento.




Lasciare un commento