venerdì 6 dicembre 2019 - Doriana Goracci

Pierre Mumber è una guida alpina, assolta

Pierre Mumber è una guida alpina che lavora al confine tra Italia e Francia. Nel 2018 ha aiutato dei migranti in difficoltà a Briançon, un piccolo comune situato al confine italo-francese.
Il 24 ottobre, il Tribunale penale di Gap (Hautes – Alpes) lo aveva condannato per “aver agevolato la fuga di 4 migranti nel gennaio 2018” in primo grado ad una pena detentiva sospesa di 3 mesi di reclusione per "favoreggiamento dell'ingresso illegale" di stranieri e "aiuto per eludere" un controllo di polizia.

Secondo una legge del 1945, "qualsiasi persona che, con assistenza diretta o indiretta, ha facilitato o tentato di facilitare l'ingresso, la circolazione o il soggiorno illegale di uno straniero in Francia" è punito con una pena detentiva fino a cinque anni e una multa di 30mila euro.
Lui, la guida alpina, potrebbe rientrare in quella categoria di attivisti che compiono operazioni di solidarietà come nella comunità Emmaus dette maraudes, operazioni a cui hanno partecipato e partecipano, centinaia di attivisti e guide di montagna finalizzate a portare assistenza a chi ha più bisogno ed evitare decessi.

Il verdetto della corte d'appello di Grenoble è arrivato il 21 novembre.

Da euronews: "Nell'udienza di appello di fine ottobre, i magistrati francesi hanno accettato di prendere in considerazione le riprese di una troupe televisiva italiana presente al Passo del Monginevro il 6 gennaio 2018, data a cui risalgono i fatti. Le immagini contraddicono la versione della polizia, scrivono i magistrati della Corte d'appello nella decisione, visionati da AFP. La versione di Mumber e dei suoi avvocati, tra cui Amnesty International, è stata che la guida alpina aveva solamente offerto del tè caldo e dei vestiti a quattro africani che avevano sconfinato, provenienti dall'Italia. Tra essi c'era anche una donna nigeriana gravemente ferita. Secondo l'accusa, che aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado contro l'uomo, incensurato, Mumber avrebbe aperto le porte della macchina della polizia sopraggiunta sul posto per aiutare i migranti a fuggire..."Sono soddisfatto del risultato, sono soddisfatto del fatto che in Francia vi sia un minimo di giustizia. Ma ho addosso un sentimento ambivalente, di sollievo ma anche di inquietudine nel constatare che ci si possa trovare in tribunale semplicemente perché delle persone, agenti di polizia, si permettano di fare dichiarazioni e denunce false", la dichiarazione della guida alpina rilasciata a Euronews. "Avevo le prove della mia non-colpevolezza, ma se non le avessi avute, non so come avrei fatto".

E' stato assolto dall'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Tendere una mano non è un crimine.

(La notizia non è recentissima ma è buona e non è mai troppo tardi per darla)

Doriana Goracci

 




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