mercoledì 24 ottobre 2018 - francesco latteri

Perché si sono fatti gli Stati Uniti d’America e si stenta a fare l’Europa

Gli Americani, ovvero gente proveniente da ogni Paese dell'Europa, dall'Africa, dall'Asia si sono sempre posti il fine di essere un Grande Paese e sempre si sono mossi in questa direzione dal Molteplice all'Uno, come del resto il motto dello Stemma “ex pluribus unum”. Gl'europei invece....

La dice lunga l'accoglienza da parte dei Media e del pubblico degl'altri Paesi UE della maxi manifestazione anti Brexit a Londra del 20 u.s. - oltre 670.000 partecipanti, una delle maggiori della storia inglese, la più grande da vent'anni a questa parte: non interesse e meno che mai solidarietà, al contrario: indifferenza e spesso ostilità al fatto stesso. Condivisione anzi del referendum, della separazione, del moto dall'Uno al Molteplice, della divisione e disgregazione.

Gli Americani, ovvero gente proveniente da ogni Paese dell'Europa, dall'Africa, dall'Asia si sono sempre posti il fine di essere un Grande Paese e sempre si sono mossi in questa direzione dal Molteplice all'Uno, come del resto il motto dello Stemma “ex pluribus unum”. Dunque, anzitutto, certo, una Moneta comune propria, il Dollaro, dal 1785. Ma anche Valori comuni (sì alla Libertà no alla schiavitù), una religione comune (il cristianesimo nelle sue varie sfaccettature) e dunque una Costituzione (1788) ed un Presidente (1789). Ciò che soprattutto ha sempre animato, dai tempi di Tocqueville, gl'Americani e la politica degli USA è la Volontà, quella Volontà ben descritta nel Genesi: “Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome per non disperderci su tutta la terra”.

La Volontà che procede dal particolare e dal molteplice al generale ed all'uno. E' questa la volontà che Costruisce la Città:”Ecco essi sono un solo popolo ed hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto hanno in progetto di fare non sarà loro impossibile”. L'Europa invece, dopo la caduta prima dell'Impero Romano, poi del Sacro Romano Impero e, soprattutto con l' “Illuminismo” si è sempre mossa, anche ahimé! a livello di massa con spirito opposto, con quello spirito che non costruisce la Città ma la disgrega perché si muove in direzione del particolare: “scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro”. La lingua comune, il Latino, è abrogata non per essere sostituita con un'altra, bensì per far posto ad una molteplicità di idiomi spesso assai diversi. La Religione e la Cultura che accomunava ed aggregava sono state dichiarate dall' “Illuminismo” come oscurantiste e combattute ferocemente in un'ottica di negazione delle proprie radici. Similmente si è fatto con l'altro fattore cementante, la Famiglia. Questo spirito di separazione è culminato nei due più grandi massacri che la Storia ricordi: la prima e la scenda guerra mondiale. Paradossalmente “I primi anni Quaranta furono un periodo straordinariamente fecondo per la riflessione umana. La tragedia che si stava svolgendo sollecitò alcune grandi figure a una meditazione tanto profonda quanto atroce era la discesa nella barbarie cui cercavano di opporsi (Tommaso Padoa Schioppa dalla presentazione de “Il manifesto di Ventotene”). Da questa tragedia della concrezione dello spirito di separazione, nel carcere fascista di Santo Stefano nell'isola di Ventotene, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni hanno dato vita alla rinascita dello spirito di unificazione: “Il manifesto di Ventotene”, per un'Europa federale, libera e pacifica. “Quegl'anni in quell'isolasono ancora presenti in me con la pienezza che hanno solo i momenti ed i luoghi nei quali si compie quella misteriosa cosa che i cristiani chiamano l'elezione … compresi che fino a quel momento ero stato simile a un feto in formazione, in attesa di essere partorito, che in quegli anni, in quel luogo nacqui una seconda volta, che il mio destino fu allora segnato, che io assentii ad esso e che la mia vera vita, quella che ora sto portando a termine, cominciò” (Altiero Spinelli, “Il manifesto di Ventotene”). Da qui quelle che saranno le linee guida di De Gasperi, Adenauer e Schumann. Il ritorno di un focolaio di spirito di unificazione che ha dato all'Europa ormai oltre 73 anni di pace e, sia pure nelle crisi, una prosperità senza precedenti e, con l'Euro, una stabilità monetaria mai vista. Ma, ciononostante – a differenza degli USA -, l'indifferenza e l'ostilità alla maxi manifestazione anti Brexit di Londra lo dimostra, si guarda a sé, alla diversificazione, e si guarda al passato non alla ricerca delle radici comuni e con volontà di unificazione, bensì, con moto opposto, con nostalgia della diversificazione, separazione e disgregazione. Purtroppo il più alto e nobile degl'insegnamenti e del magistero ben poco può di fronte al rifiuto del confronto e dell'apprendimento... Ed è questo che si constata oggi a livello di massa.

francesco latteri scholten.




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