sabato 12 novembre 2011 - Salvatore

Perché l’Italia dei Valori non vuole il governo tecnico

Chi si trova d’accordo con Berlusconi nel chiedere elezioni anticipate è, guarda caso, chi da una sua uscita di scena ci perderebbe più di chiunque altro

Ieri si è conclusa una giornata pesante con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che promette le dimissioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo che sarà approvata la legge di stabilità.

Silvio Berlusconi si è premurato di fare due telefonate in diretta a Tg5 e Tg1 per spiegare che dopo le sue dimissioni c’è soltanto il voto ma, per fortuna, non deciderà lui bensì il Capo dello Stato.

Oggi due delegazioni di Pd e Radicali si sono incontrate ed entrambe si sono trovate d’accordo sulla necessità di non andare ad elezioni anticipate e di creare un governo “tecnico”, intanto oggi c’è stato un nuovo record dello spread tra i Btp e i Bund tedeschi: 510 punti. Il rendimento del Btp e’ ora al 6,89%.

Si rischia di arrivare veramente ad un punto di non ritorno e qualsiasi persona responsabile darebbe il paese in mano a persone competenti senza impegnare tempo in una campagna elettorale che da qui a gennaio porterebbe solo al tracollo del paese.

In tutto questo chi si trova d’accordo con Berlusconi è, guarda caso, chi da una sua uscita di scena ci perderebbe più di chiunque altro: Tonino Di Pietro infatti da un po’ di giorni a questa parte ha annusato l’aria che tira ed ha ritirato la sua disponibilità ad un esecutivo di transizione, per dire che si deve andare subito ad elezioni.

Dopo un anno di governo tecnico con un Berlusconi non più protagonista della scena politica e non più al potere, l’Italia dei Valori perderebbe praticamente la sua ragione sociale e, come prevedibile, tanti voti ed anche i rimborsi elettorali aggiuntivi che vanno direttamente nelle casse dell’associazione parallela al partito costituita da soli tre soci,cioè da Di Pietro stesso, da sua moglie e dalla tesoriera Silvana Mura, creata per percepire il rimborso.

Non dimentichiamo inoltre che Di Pietro è colui che in questa estate si è tanto impegnato per raccogliere le firme per il referendum per abrogare la legge elettorale porcata di Calderoli… ed ora vuole andare a votare con quella porcata? In nome dei “valori”, sì.




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