giovedì 24 settembre 2015 - Fabiano Colombari

Per un disarmo freddo

Dall'aumento bellico della guerra fredda ad un Pacifismo “Gandhiano” che sia in grado di reindirizzare le Nazioni verso un unico obiettivo di non-violenza con una visione di post-povertà e di vivibilità in tutti i Paesi, in modo che il luogo di nascita non pregiudichi il futuro di una persona. 
Per un disarmo graduale delle armi coadiuvata da una diminuzione della spesa militare.
Per un disarmo freddo.

Correva l’anno 1945.

Conflitto ideologico tra il Mondo a stelle e strisce e il Mondo Sovietico, tra blocco occidentale e quello comunista. Iniziava così la guerra fredda ossia il non conflitto bellico per eccellenza.

Da un lato si criticava il capitalismo del ceto medio e l’imperialismo che marginalizzava i lavoratori, dall’altro si tuonava contro il cosiddetto “impero del male”, intento a sovvertire la democrazia in favore dell’ideologia comunista.

Conflitto ideologico e strategico tra le due superpotenze dell’epoca; dalla feroce competitività in campo tecnologico e in campo militare come il miglioramento e il rafforzamento di armi di distruzione di massa o il progresso in campo spaziale.

Una vera corsa “fredda e silenziosa” agli armamenti con un conseguente potente impatto mediatico ed ideologico.

La Terra è un paradiso. L’inferno è non accorgersene.

Jorge Luis Borges

Una lenta corsa alle armi fredda che auspicava, durante gli anni del secondo dopoguerra, un temibile scontro e conflitti armati tra le due superpotenze.

Scontri e conflitti che non si arrestano nemmeno nell’odierna realtà quotidiana.

L’Africa rappresenta il continente con il maggior numero di conflitti con 25 Stati coinvolti in guerre, tra le quali possiamo ritrovare l’Egitto con la sua rivolta popolare,Somalia e Nigeria che lottano contro militanti islamici, Repubblica Centrafricana e Sudan in guerra civile.

Finché la guerra sarà considerata una cosa malvagia, conserverà il suo fascino. Quando sarà considerata volgare, cesserà di essere popolare.
Oscar Wilde

A seguire, con il maggior numero di conflitti, troviamo l’Asia con 15 Stati coinvolti in guerre, tra cui l’Afghanistan e Pakistan in guerriglia contro militanti islamici.

Il Vecchio Continente non fa eccezione né con la Cecenia né con l’Ucraina a seguito della secessione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e quella di Lugansk.

L’uomo più felice è quello nel cui animo non c’è alcuna traccia di cattiveria.

Platone

In Medio Oriente 8 Stati sono attualmente in guerra, di cui la più nota è sicuramente quella tra Palestina e Israele attuata contro i militanti islamici della Striscia di Gaza.

Altre aree calde sono la Siria in guerra civile, l’Iraq e lo Yemen in guerra contro i militanti islamici.

Conflitti che hanno auspicato ulteriori spese al settore militare che secondo l’istituto britannico IHS Jane’s hanno raggiunto quota 1500 miliardi di dollari.

(Spese militari, l’Arabia Saudita supera l’Inghilterra. In testa restano gli Usa – Il Sole 24 Ore)

Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Mahatma Gandhi

Schierare come unica ed ultima battaglia la violenza e la nonviolenza, cercando di far trionfare umanamente la seconda dovrebbe essere un imperativo fondamentale per ricreare situazioni di vivibilità in Paesi che attualmente si presentano come brandelli di muri e di idee, ma soprattutto dove il cuore e l’anima di queste Nazioni rappresentano il paese più straziato.

Brandelli di muri e di idee che alimentano fenomeni migratori come le cosiddette emergenze umanitarie.

Problematica odierna e fondamentale del Vecchio Continente.

(Scacco Matto Orchestrale Europeo-Articolo Frammenti di Utopia)

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art.11 – Costituzione della Repubblica Italiana

Promuovere la pace e giustizia fra le Nazioni tramite l’opzione diplomatica, screditando quella militare.

Articolo 11 Docet.

Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità. 

Mahatma Gandhi

Una società internazionale che sappia dirigersi verso un pacifismo “Gandhiano”, una Casa Comune Mondiale dei Popoli,democraticamente eletta, (Per un’ Unione di Entanglement Internazionalista dei Popoli – Articolo Frammenti di Utopia) che liberi ilMondo da probabili e future nuove cortine di ferro ristabilendo la pace perduta e che metta in vigore piani Marshall per l’Africa e per i Paesi malati di povertà. Il tutto difendendo la pace internazionale.

Una Casa Mondiale dei Popoli che sappia convertire gli eserciti nazionali in promotori di pace in tutti i territori, senza alcuna dichiarazione di guerra.

(Per un’Unione di Entanglement Internazionalista dei Popoli – Frammenti di Utopia)

(Scacco matto orchestrale europeo-Articolo Frammenti di Utopia)

Per un viaggio condiviso e per un Mondo privo di confini.

Io combatto. E la penna è il mio esercito.

Gabriel Garcia Marquez

Per una cittadinanza cosmopolita e pacifista che sappia mettere in discussione l’indiscutibile, facendo ricordare i conflitti militari come lontani e remoti protagonisti del passato e non della realtà odierna.

All’odio e al male reagiremo con più democrazia,più umanità e libertà.

Jens Stoltenberg, ex Primo Ministro della Norvegia. 

Dichiarazione dopo gli attentati terroristici del 22 Luglio 2011 a Oslo e Utøya.

Una guerra a colpi di democrazia, parafrasando l’ex Primo Ministro della Norvegia, che sappia innalzare il tenore e la qualità di vita di ogni cittadino, facendo sì che il luogo di nascita non pregiudichi il futuro di una persona.

Una guerra a colpi di democrazia che sappia coraggiosamente seguire la seconda parte delle terza legge della dinamica bellica ossia una reazione uguale, dato che si agisce e si opera sempre nel settore militare, ma opposta all’azione avuta durante il periodo della guerra fredda.

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

Terza legge della dinamica

Quest’ultimo periodo storico è stato interessato, come accennato in precedenza, da un aumento freddo e graduale di investimenti nel campo militare. Una reazione contraria che sappia far diminuire gradualmente e in modo controllato la presenza di armi nelle varie Nazioni.

L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità.

John Fitzgerald Kennedy

Diminuzione gradualmente quantitativa e numerica degli armamenti in modo da incarnare un pacifismo “Gandhiano”, in modo da ricreare delle situazioni di vivibilità e di post-scarsità, in grado, a loro volta, di anestetizzare le numerose ondate migratorie.

(Frontiere (In)visibili-Articolo Frammenti di Utopia)

“Con la violenza puoi uccidere colui che odia, ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’odio e nient’altro.

Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza, aggiungendo una più profonda oscurità a una notte ch’è già priva di stelle. L’oscurità non può allontanare l’odio; solo l’amore può farlo.”

Martin Luther King 

Anestetizzazione “Gandhiana” fortunatamente incapace di generare altra violenza e altri conflitti, dato che,parafrasando Martin Luther King, restituire violenza alla violenza moltiplica, in conclusione, la violenza stessa. 

Anestetizzazione “Gandhiana” che faccia vincere la nonviolenza nell’ultima ed unica battaglia dove i due schieramenti sono rappresentati dalla violenza e dall’antimilitarismo, dal disarmo e dal pacifismo.

L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo.

Nelson Mandela

(Metamorfosi scolasticamente kafkiana – Articolo Frammenti di Utopia)

Un Vecchio Continente guidato dall’antica Dea greca Europa, ossia il Manifesto di Ventotene personificato, che sappia ridiventare il timone politico d’esempio.

Un timone politico non guerrafondaio (Scacco Matto Orchestrale Europeo).

E’ questo il fascino degli oppressi che fa tremare la demagogia.

La mia libertà finisce dove comincia la vostra.
Martin Luther King 

Per un pacifismo “Gandhiano” dove la guerra diventi solo un lontano ricordo,

per una Casa Comune Mondiale dei Popoli che sia in grado di reindirizzare le Nazioni verso un unico obiettivo di non-violenza,di eco-sostenibilità con una visione di post-povertà e di vivibilità,

per un disarmo graduale delle armi e per una lenta diminuzione della spesa militare a livello globale, data l’inaffidabilità dei rapporti geopolitici tra le Nazioni,

per un disarmo freddo.

Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.
Margaret Mead 




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