venerdì 1 ottobre 2010 - Professional Consumer

Per quelli del FOMC meglio l’inflazione che la deflazione: gulp!

Alla riunione del Fomc* del 21 settembre il buon Ben ed i suoi, sono sembrati voler cambiare musica. Più che sulla congiuntura debole hanno infatti insistito sull’inflazione troppo bassa. In giro si mormora: si amplierà la base monetaria, arriveranno soldi per implementare l’inflazione: passare dall’1 al 2% non sarà la fine del mondo.

La solita politica economica deflattiva insomma, coerente con il mandato della FED: promuovere la stabilità dei prezzi e la piena occupazione.

Ma come…, ma porc… proprio nell’economia Usa, quella dipendente dai consumi per oltre il 70% del Pil, quella dove i Consumatori mancano di redditi adeguati per gli acquisti; proprio lì,  per contrastare la deflazione che aumenterebbe il potere d’acquisto, si aumenta il costo degli acquisti?

Ma santiddio Ben, così si acquisterà ancora meno!

Tra i Produttori chi vorrà nuovamente produrre?

Dove si produrrà quel lavoro necessario alla piena occupazione?

Lo statuto della Fed sembra mostrarsi sostanzialmente inadeguato a fronteggiare la crisi.

 * (da Wikipedia) Il Federal Open Market Committee ( Comitato federale del mercato aperto, FOMC) è un organismo della Federal Reserve incaricato di sorvegliare le operazioni di mercato aperto negli Stati Uniti e ne è il principale strumento di politica monetaria. Il FOMC regola la politica monetaria specificando l'obiettivo a breve termine ovvero decidendo il federal funds rate, ovvero livello dei tassi d'interesse negli USA. Presiede Ben Bernanke.




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