sabato 5 febbraio 2011 - Professional Consumer

Per il Sindacato un’altra chance

Se il Sindacato sta dove sta il lavoro, l’incontro con i Consumatori individua inedite opportunità di azione.

Già, il Sindacato, quell’organismo di addetti a garantire gli interessi di chi lavora e contrattare il valore di quel lavoro in un tempo dell’economia che vede l’esercizio del consumo sopravanzare quello della produzione nella generazione della ricchezza…

Ma andiamo con ordine:

Nel mercato del lavoro, dove l’automazione dei processi produttivi riduce l’offerta e le migrazioni dal sud al nord del mondo aumentano la domanda, c’e meno da fare, troppi a farlo. Il costo delle retribuzioni si contrae, la forza dell’esercizio sindacale pure. La potenza di quel mercato, oramai globale, impone le sue regole: si rescindono contratti di lavoro, si declassano contratti nazionali ad aziendali.

Nel mercato delle merci, compresso da un eccesso di capacità di offerta e/o da insufficienza del reddito che smaltisce, tuttun’altra musica: hanno più bisogno i Produttori di vendere che i Consumatori di acquistare. Gli AD dell’industria automobilistica, affetti da un 30% di surplus produttivo che ingolfa il magazzino, si danno un gran da fare ad aumentare la produzione per tornare all’utile.

Nei due mercati questo quel che si mostra; scrutando ancora si scorge il nuovo: la crescita economica rende la pratica del consumo indifferibile; l’acquisto ben oltre la necessità. Un obbligo d’esercizio per gli operatori.

Occhio: lì c’è lavoro da contrattare, chi vi lavora da rappresentare; accordi da negoziare, compensi da accreditare. C’è anche chi, per dare ristoro a quel proprio bisogno, dovrà mettere sul piatto i propri averi: quel profitto, da redistribuire, buono per tenere attiva quella funzione consumo che migliora gli utili d’impresa.

Per il sindacato l’occasione per uscire dal guado mediando la debolezza con la forza di quel lavoro incomprimibile esercitato da lavoratori instancabili. Lavoro già tassato, con l’Iva sugli acquisti e la Tarsu sul consumato, non retribuito; da retribuire per aumentare il potere d’acquisto e andare oltre la crisi.




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