Per giorni migliori, rimbocchiamoci le maniche

Un quadro dirigente regionale del Pd, tramite la mail di un amico, mi fa notare che la pochezza del Vademecum dell’antiberlusconiano si fa viva fin dal primo rigo, in cui ho colpevolmente tralasciato un errore.
Genialata di Ceci n'est pas un thumblr
Chiedo umilmente perdono a quella classe dirigente che trova la sua massima espressione in D'Alema e Veltroni, la stessa che non riesce mai a mostrarsi pronta ad ascoltare, la stessa che sa sempre cosa fare e dire, la stessa che invece di parlare di precarietà si lamenta per i pochi soldi che guadagna, la stessa che porta avanti con sorprendente successo da anni un suicidio. Anni bui, fin troppo bui, di berlusconismo e crisi, non bastano a far credere alla gente che loro siano migliori.
D'altronde credo che il modo di fare politica del Pd sia retrogrado, credo che l'insistere sulla gerarchia rigida, sul partito come istituzione, sia stupido, o forse solo bolscevico. Il partito sovietico ha avuto un suo tempo, la democrazia, in quanto DEMO, chiede un altro tipo di organico ed organizzazione, che il Pd ha fatto finta di scegliere quando ha posto a fondamento del suo stesso essere le primarie.
"Voi votate ogni volta che fate la spesa, votate ogni volta che schiacciate il telecomando, ogni volta che andate in banca sono voti che date al sistema. Quando Berlusconi o la Rai vi chiedono dieci milioni di televisioni accese, è il momento di spegnere perché sono voti quelli che vi chiedono. (...) Usate le armi del nemico. Avete Internet, passatevi le informazioni con la telematica" sostiene Alex Zanotelli, ed è in parte il senso del mio piccolo vademecum dell'antiberlusconiano.