sabato 24 luglio 2010 - Professional Consumer

Per far fronte alla crisi, oplà un nuovo reddito

Una cogente contraddizione fronteggia la crisi: la domanda di lavoro in eccesso riduce i redditi, quelli che occorrono per acquistare merci; più merci invendute.

Parbleu: maggiore il lavoro di consumazione necessario per smaltirle!

Vieppiù lavoro non esercitato, questo, perché privo del connotato che smaltisce: il reddito.

Così si impalla il meccanismo dello scambio; domanda e offerta mancano di generare ricchezza.

Se ci siete, battete un colpo; tutti i colpi necessari per incidere sull’acciaio la ragione economica che si vuole riprodurre: un reddito nuovo di zecca.

 

Essì, un nuovo conio per un più giusto, efficace, remunerante Nuovo Reddito, necessario per rendere fluido il meccanismo dello scambio tra domanda e offerta, che sostiene la crescita economica.

Un malloppo, composto di reddito aggregato, che si ottiene dalla remunerazione del fattore lavoro impiegato nel processo produttivo.

Un compenso che retribuisce il lavoro necessario alla produzione di beni e servizi; che retribuisce il lavoro di consumazione necessario per smaltire il sovrappiù di beni e servizi che ingolfano il mercato; che trasforma nuovamente quei beni e quei servizi in ricchezza.

Si scorge tra le brume l’alba di un nuovo giorno?




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