sabato 11 maggio 2013 - Luigi Colella

Paola: SS18 in rosa, e in arancio?

Neanche il Giro d'Italia è riuscito a sollecitare l'ANAS.

Una volta si sperava nel passaggio del Giro per risanare il groviera della ss18, per rattoppare le tante falle di un'arteria tanto importante quanto dimenticata dai suoi "proprietari".

Il passaggio del 2013 ha tinto d'arancione solo per poche ore la statale tirrenica, solo interventi minimi di rattoppo del tappetino stradale, solo il minimo indispensabile per far transitare sottili ruote di bici da corsa.
Neanche lo svincolo del Santuario di Paola è stato interessato dall'operazione mediatica del Giro, a parte un leggero strato di bitume per garantire il passaggio della carovana rosa, è stato aperto altransito per poche ore e poi richiuso.

Una lingua d'Italia ustionata dalla 'ndrangheta e dalla mala amministrazione, così e anche più causticamente Mauro Minervino descrive la ss18 nel suo omonimo libro edito da Fandango e ne La Calabria brucia di Ediesse. Se ne sono accorti i corridori, se ne accorgono ogni giorno i tanti calabresi e i pochi turisti che la percorrono.

La manutenzione straordinaria della ss18 non è avvenuta come le volte passate. Sarà la crisi economica e anche un ente statale come l'ANAS soffre.

«Qui ormai la gente vive ammassata sulla strada, un sifone che aspira e prosciuga le esistenze». Così come ha scritto Mauro Minervino, la carovana del Giro ha potuto alternare visioni di paesaggi mozzaiato con degrado orizzontale e verticale. Degrado che scorre sotto le ruote del ciclista tra un cratere e un altro, e degrado che gli scorre davanti gli occhi, colorato prevalentemente di grigio cemento, alternato a gialli e rosa confetto. Un degrado che sta consumando irrimediabilmente paesaggio e calabresi. Quei calabresi che continueranno a fruire di questa strada del far west calabro che ha molto di far west americano, fatto da diligenze che corrono su selciati sterrati, e molto di calabro, fatto di menefreghismo e affarismo.




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