venerdì 31 luglio 2020 - carla

Panacea. Al di là dell’abisso, poesie e disegni ai tempi del Covid

Panacea. Al di là dell’abisso è un progetto di poesie e disegni. Nel progetto si raccontano gli stati d’animo, i sogni interrotti, le paure e le fragilità ai tempi del Coronavirus, un evento che ha stravolto la vita di tutti gli esseri umani, rendendoli consapevoli della propria vulnerabilità e anche della propria condizione di precarietà. Un’opera fatta di parole e immagini che sondano le fessure lasciate aperte dalla quarantena e le possibilità che la nostra percezione vi fa cadere.

Il lavoro contenuto in questo libro è il riflesso di questo momento così strano e difficile: le ore che non passano, la gente imbavagliata, nessuno che chiacchiera, che si abbraccia, nessuna stretta di mano, silenzi. Ma non solo, i versi e le immagini del progetto, sono anche colmi di speranza, vanno oltre questo momento così complicato, al di là dell’abisso, appunto. Il titolo, Panacea, si riferisce a una medicina ideale, una cura per l’anima, visto che attualmente non può esserci altra cura, non esiste un Vaccino, non esistono pozioni magiche, né miracolosi medicinali. 

In copertina, all’abbraccio di una coppia fanno da sfondo le linee di una casa appena accennate nel cielo. I versi e i disegni di Panacea vogliono essere una via di fuga dalla realtà e uno spaccato del periodo attraversato.

Questi mesi appena trascorsi sono stati una commistione di paura, sogno e speranza. La nostra quotidianità è, d’un tratto, diventata surreale, il mondo si è di colpo trasferito nelle nostre case, forse troppo piccole per contenere il mondo intero. Tutto ciò che abbiamo potuto vedere e toccare si è limitato alle nostre mura domestiche. Abbiamo cercato vie di fuga e, forse, per questo, ci siamo rifugiati in una dimensione intima, interiore, facendovi entrare tutto, anche quello che non esiste.


L’arte porta sempre con sé dei messaggi, è sempre lo specchio di ciò che si vive, che si subisce o che si sogna. L’arte resiste a tutto, è il nostro modo di restare vivi, di dire la nostra su quel che accade, di gridare “io ci sono!”; di gridarlo al mondo, ma anche a noi stessi, per incoraggiarci a trovare la nostra dimensione, il nostro spazio.

Anche in questo caso, l’arte della scrittura si è rivelata un occasione per incidere questi momenti nella storia.

Il libro è acquistabile su Amazon ed è opera di Mariateresa Quercia e Davide Uria.

Mariateresa Quercia è nata nel 1990 a Trani e vive a Corato. Ha conseguito la laurea e la specializzazione in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bari e si occupa di illustrazione e di impaginazione editoriale. Nel 2020 ha pubblicato Appunti di trincea, edito da Tempra Edizioni.

Davide Uria è nato nel 1987 a Trani. Si è laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Scrive e realizza illustrazioni. Nel 2017 ha pubblicato Trame d’assenza, la sua prima silloge poetica con Augh! Edizioni.




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