lunedì 24 marzo 2014 - Zag(c)

Padoan: "Non ci sono alternative, dobbiamo tornare a crescere"

Non abbiamo alternative: dobbiamo riguadagnare competitività, riprendere a crescere a un ritmo sostenuto e sostenibile. Creare buona occupazione.

Come non essere d’accordo con lui? E’ di una tale banalità quel che va dicendo, e lo fa come se ci stesse rivelando chissà quale verità a noi fin’ora ignorata! Anche lui, il predestinato dal Signore, insieme al suo capo, ci viene a raccontare la parola della Verità! E i mass media intorno a lui a lui a spiegarci le sue parole. E, in effetti, in quel che dice non c’è nulla né di sinistra né di destra tanto è banale. Non è nel definire il problema la differenza ideologica, ma nel trovare le soluzioni, nel “Che fare?” la differenza. E aggiunge "senza mettere a repentaglio la stabilità della finanza pubblica".

Eccola qua la differenza! Questa ultima sua affermazione è lo spartiacque la differenza fra “noi” e “loro”. 

Ora, dico io, per un attimo voglio stare dentro il suo paradigma ideologico, dentro la sua logica. Ma perché da cinque, quasi sei anni a questa parte e da parte di tutti i governi che si sono succeduti, che cosa è stato fatto? Qual è stato il percorso che è stato attraversato? L’alternativa non è nel definire il problema, ma la soluzione da adottare. E le soluzioni sono sempre state le stesse.

Rigore, austerità, varie Spendig Review declinate in maniere più o meno rigide, ma sempre tagliando sia linearmente che a discrezione. E soprattutto mettendo mani a man bassa nelle tasche e contro le vite dei lavoratori, prima ed ora anche di un ceto medio pauperizzato e spinto sempre più verso la proletarizzazione. Dov’è ora la novità che fa la differenza? Non ci è dato di sapere. Ah si, forse lo so! È cambiato l’Uomo della Provvidenza. Cambiano gli uomini, non cambia la politica ed è questa la vera differenza?

 




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