sabato 12 settembre 2009 - francesco

Povera Italia

Tra le tante cose dette dal premier, una sicuramente è giusta: "POVERA ITALIA"

Anche se lui, chiaramente, si riferisce ad altro, val la pena di vedere perché l’Italia sta diventando, sotto alcuni aspetti POVERA.

Certo, povera Italia; con tanta gente che sta perdendo il lavoro, penso ai precari, a causa di una politica tutta tesa, da una parte al riaparmio, dall’altra a riempire le casse del privato a scapito del pubblico. 

Ma non solo la scuola ne sta facendo le spese, anche l’industria che, come previsto prima di agosto, con settembre molti operai dell’industria stanno stanno perdendo il posto di lavoro; certo, c’è la cig o la mobilità ma, forse, il governo se ne è dimenticato, c’è anche, per l’essere umano, la dignità. La dignità di guadagnare attraverso un lavoro onesto, di sostenere la propria famiglia attraverso il proprio operato senza dipendere dallo stato. Quella dignità che, nel passato, a fatto muovere tanta gente quando i nostri politici non si curavano di loro, quando, ad ogni simtomo di pericolo per loro e le loro famiglie, si mettevano in marcia uniti per chiedere quello che gli era dovuto. 
 
Quelle stesse persone che oggi vedono i propri figli perdere il lavoro o, addirittura, impossibilitati a trovarlo, si stanno chiedendo il perché, l’Italia, dopo aver conosciuto un periodo, non dico d’oro, ma che comunque ha dato loro una certa certezza nel futuro, oggi, con il nuovo corso politico - tanto per intenderci, quello uscito da tangentopoli che avrebbe dovuto fare una pulizia di tutte le "magagne" del potere - si sta deteriorando sempre più, stia affondando nel più truce dei difetti umani: l’INDIFFERENZA.
 
Penso anche a quanti, in passato, abbracciando le vostre teorie liberal/capitaliste, si trovano oggi in difficoltà con le loro piccole aziende, in modo particolari i piccoli commercianti, perché, da una parte, con la diminuzione dei redditi, automaticamente, diminuiscono anche i loro affari dall’altra, non trovano più la disponibilità delle banche a far loro credito, ma anche alla mancata promessa di diminuir loro le tasse. Dette banche che, dopo aver ricevuto pingui finanziamente dallo stato, non li cedono perché, cedendoli, non realizzerebbero maggior guadagni.
 
La dignità, dicevo pocanzi, che, per l’essere umano, è la cosa più importante, è quella cosa che sta per essere messa in seria discussione dal nuovo corso politico; dopo tante parole spese contro il sistema della "prima repubblica", da voi definito "comunista" - e su questo argomento, lasciatemelo dire, risulta evidente la vostra poca dimestichezza con la storia (forse deriva da ciò il vostro interesse verso quella specie di "federalismo" venduto dalla lega come l’unico modo di uscire dall’impasse provocato da tangentopoli < dico forse perché, io, sono convinto che sapete benissimo che non è vero e che vi adeguate solo perché vi fa comodo >) - ma che in realtà mirava a soddisfare "tutti", ora state cercando di instaurare un sistema che sembra molto vicino al comunismo (quello che voi condannate: centralizzazione del potere e controllo di ogni aspetto della società, inclusa l’economia).
 
La dignità umana - con il termine dignità, si usa riferirsi al sentimento che proviene dal considerare importante il proprio valore morale, la propria onorabilità e di ritenere importante tutelarne la salvaguardia e la conservazione.
Per i modi della sua formazione e le sue caratteristiche intrinseche, questo sentimento si avvicina a quello di autostima, ovvero di considerazione di sé, delle proprie capacità e della propria identità. Pertanto il concetto di dignità dipende anche dal percorso che ciascuno sceglie di compiere, sviluppando il proprio "io". -, signori, è quel sentimento che spinge l’essere umano ad agire per se e per gli altri, a pretendere rispetto per se e per gli altri, a sentirsi libero tra liberi. Pertanto, togliendo loro la dignità significa ucciderlo.
 
Questo è quello che state facendo con la vostra politica, attraverso il controllo dei mezzi d’informazione e la scuola (non è vero che in Italia la cultura di sinistra si è imposta a scapito delle altre; in Italia, tutte le culture hanno sempre, dal secondo dopo guerra in poi, avuto pari opportunità di esprimersi. A dimostrazione di ciò è il fatto che la vostra politica ha oggi modo di esprimersi; se fosse vero ciò che dite, oggi non sareste al governo), state togliendo ogni dignità agli italiani asservendoli attraverso falsi messagi costruiti ad arte e miranti ad illudere che la libertà consista nel fare ciò che si vuole e che tutti hanno le stesse possibilità.
 
Si, signori politici, POVERA ITALIA
 



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