mercoledì 8 febbraio 2017 - enzo sanna

PD e M5S uniti nella materia oscura del cosmo politico

«Ci prendono per idioti?». A esprimersi in tale maniera è un signore sulla quarantina in attesa del proprio turno a uno sportello bancario. Il commento, rivolto a una persona accanto a lui, si riferiva alla notizia stampata in tutta evidenza sulla prima pagina di un quotidiano locale, riguardante la vicenda della polizza con beneficiario il sindaco di Roma Virginia Raggi e il conseguente impegno profuso dai grillini nella difesa d'ufficio. 

Non bastarono all'uomo le dita di una mano per elencare le motivazioni dello sfogo sempre più indignato quanto più la lista avanzava. Pollice: quel tale Romeo (il sottoscrittore della polizza) è dipendente del Comune. Indice: non appena eletta la Raggi, il Romeo cambia ruolo con reddito triplicato. Medio: i due si incontrano privatamente sul tetto del municipio, alla faccia delle dirette streaming. Anulare: abuso d'ufficio e falso le accuse per il caso Marra. Mignolo: chi, se non lei, la sindaca, si è messa affianco sia quel Romeo, sia quel Marra? Si bloccò avendo terminato le dita libere della destra nonostante tanto ancora da elencare, non prima però di aver schiaffeggiato la foto della Raggi col dorso della mano e aver ribadito, amareggiato: «Questi ci prendono per i fondelli!».

Come dar torto a questa persona? La materia oscura del cosmo grillino è divenuta nel tempo palpabile, addirittura solida, rocciosa, e non riesce a evaporare nonostante i tentativi alchemici della poeticità romanesca alla Gioacchino Belli di Beppe Grillo o delle inascoltabili e a tratti persino rivoltanti elucubrazioni di Luigi Di Maio che riportano alla memoria, a guisa di registrazioni d'epoca, le motivazioni addotte in illo tempore dagli esponenti craxiani colti con le mani nel sacco.

Non sappiamo (e in questo articolo non ci interessa né ci compete indagare) se la Raggi stia mentendo o sia solo una ingenua, oppure sia stata coinvolta "a sua insaputa" nella questione. Sarà la magistratura a far luce. Una cosa, però, è certa: troppe volte abbiamo sentito personaggi politici pronunciare la fatidica frase "A mia insaputa". Il signore in fila allo sportello ha più d'una ragione per lagnarsi, bisogna riconoscerlo.

A questo punto qualcuno si domanderà che cosa c'entri il PD, chiamato in causa nel titolo dell'articolo. In effetti, avrebbe più senso citare renziani e grillini che non PD e M5S. Sono infatti le filosofie che stanno dietro alle due convergenti visioni del "cosmo" politico a interessare chi scrive. E le citate concezioni appaiono talmente simili (e oscure) da non procurare alcuno stupore nel vederle combattersi nella medesima palude post-ideologica alla conquista della supremazia. Addirittura uguali per i metodi scientifici (o presunti tali) che stanno dietro alla ricerca del consenso, basata sulle teorie sociologiche di certe scuole di pensiero americane, le stesse grazie alle quali ci ritroviamo oggi a strisciare per terra col fondo schiena. La Casaleggio associati docet e il Renzi-pensiero scopiazza, consapevole o meno.

Ora il lettore disattento eccepirà: «Ma com'è 'sta faccenda. Prima ci dici che Renzi e Grillo la pensano alla stessa maniera e poi, invece, che si combattono. Dove sta la logica?». La logica sta nella teoria darwiniana dell'evoluzione, ma non riferita alla supremazia di una specie per il dominio sul medesimo ambiente, bensì alla complementarietà. Per intenderci, Renziani e grillini necessitano gli uni degli altri quanto la Dc necessitava del PCI per mantenere il potere. La storia si sta ripetendo identica sotto mentite (?) spoglie.

E poi, Grillo, Di Maio e compagnia cantando che si scagliano contro la stampa accusata di ogni nefandezza nei confronti del loro movimento non ricordano forse le dichiarazioni di Craxi e craxiani degli anni di "mani pulite"? Renzi, Del Rio e ministri vari non ricordano il Berlusconi e compagine di governo del terremoto de L'Aquila e delle sue "casette"? Verrebbe da affibbiare a renziani e grillini il titolo di un film di Lina Wertmuller degli anni '70 "Travolti da un insolito destino...", due amanti che se le danno di santa ragione, ma condividono il medesimo "talamo" consapevoli che per "godere" hanno bisogno l'uno dell'altro.

Domanda: per quanto tempo dobbiamo tenerci questa gente? La prospettiva che avanza è di una destra sempre più agguerrita e pericolosa con note fasciste neppure dissimulate. Il PD renziano guarda a un centro di stampo vetero-democristiano, roba da "dorotei"; la cosiddetta sinistra del partito si dimostra giorno dopo giorno sempre più incapace di un'azione politica che vada oltre le insipienti battute alla Crozza di Pier Luigi Bersani. C'è da chiedersi dove sia la sinistra. Eppure, facendo i conti, sommando i cespugli sparsi qua e là, ma soprattutto i milioni di non votanti delusi dal PD renziano, si arriva a cifre notevoli di elettorato. Attendiamo il messia o ci si rimbocca le maniche e si inizia nuovamente a fare politica andando a picconare e, perché no, a rottamare la materia oscura di grillini e renziani?

Per concludere, prendiamo per un attimo il romanesco non di Grillo ma di Trilussa, il maestro. Tratto da "Er ministro novo":

Guardelo quant'è bello! Dar saluto pare che sia una vittima e che dica: - Io veramente nun ciambivo mica; è stato proprio el Re che l'ha voluto! -

Non vi sembra di ritrovare, tra le rime, figure quali la ex-ministra ora sottosegretaria Maria Elena Boschi o la sindaca di Roma Virginia Raggi? El Re che l'ha volute! A tanto siamo ridotti. Combattere la cataratta degli elettori grillini e renziani diventa un imperativo per chi ambisce a una società più giusta e solidale nonostante Trump e i suoi estimatori tra i politici di casa nostra.

 

Foto: luca/flickr




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