venerdì 26 agosto 2022 - Davide Morelli

Osservazioni su corpo, desiderio, pornografia, revenge porn...

Sul corpo, il piacere

Innanzitutto il corpo. Siamo carnali e mortali. Ecco perché il corpo è un’ossessione, soprattutto per noi occidentali. Il corpo apparentemente è un tramite per il piacere. È lo strumento prediletto per noi occidentali per avere il piacere. La maggioranza dell’io di noi occidentali è corporeo. Stare bene con sé stessi per un adolescente o un giovane significa stare bene e stare bene col proprio corpo, accettarlo. I soldi sono importanti per noi perché cibano, proteggono, salvaguardano il corpo, lo fanno stare bene, lo possono migliorare con la chirurgia, addirittura lo estendono con delle protesi come per esempio la macchina, il computer, etc etc. Al corpo viene attribuita importanza anche in filosofia con Merleau-Ponty perché è esso stesso coscienza ed è grazie al nostro organismo che percepiamo il mondo. Ma Merleau-Ponty è fondamentale anche per la psicologia della Gestalt. Comunque la filosofia del ‘900 è anche materialista, pragmatica, utilitarista, realista, funzionalista e perciò mette in primo piano il corpo. L’idealismo, lo spiritualismo, il cristianesimo vengono relegati ai margini da molti intellettuali. Le fantasie di noi occidentali sono erotiche e riguardano il corpo. Noi occidentali dobbiamo quantificare il piacere, quantificare il corpo. Il corpo nostro interagendo con un altro corpo stimola il nucleo accumbens e viene raggiunto l’orgasmo. Il nostro immaginario viene stimolato dalla pornografia: corpi prestanti che si avvinghiano ad altri corpi prestanti. Viene celebrato il corpo, soprattutto la bellezza del corpo. Ogni bel corpo va mostrato, esibito, messo in evidenza. Ma il corpo viene cristianamente anche mortificato. Il corpo ci ricorda che siamo finiti e determinati biologicamente. Secoli fa le persone si flagellavano, usavano il cilicio sui loro corpi. Adesso il cilicio castiga la psiche con i sensi di colpa, coi rimorsi. Un altro nemico della libertà del corpo, dell’espressività fisica e sessuale è la rispettabilità borghese, il cosiddetto perbenismo. Alice (al secolo Carla Bissi) in una sua canzone scriveva “parenti miei, cinture di castità e di quel poco che resta”. Spesso si ha paura del giudizio dei propri cari e si viene limitati in amore proprio da persone a cui si vuol bene. Si ha meno libertà sessuale. Si guarda anche alla convenienza sociale. Così certi uomini non si fidanzano perché hanno paura di portare a casa dalla madre una donna. Ma vale anche il contrario. Le rispettive famiglie dei due fidanzati mettono alla prova, sotto esame i due. Queste dinamiche psicologiche familiari si ripeteranno in modo più o meno conflittuale per tutta la vita. Oppure alcuni/e sono costretti dalle regole borghesi alla doppia vita. La schizofrenia sessuale/morale di noi italiani si ritrova tutta nel 1975: l’anno del Nobel a Montale, poeta borghese per antonomasia, e anno dell’uccisione di Pasolini, che col corpo e la mente suscitava scandalo, era scandalo. Ancora oggi sembra che si debba scegliere tra Pasolini e Montale, due grandi poeti che si odiarono. Montale soprannominò Pasolini Malvolio in una sua poesia. Mai come in questo secolo c’è così tanta insoddisfazione sessuale: il desiderio è incessante a causa del bombardamento pornografico a cui siamo sottoposti. Ecco perché la monogamia è un’utopia. Ecco perché come scrissi tempo fa questa è l’epoca in cui gli stessi amanti sono cornuti. È l’epoca del poliamore, della pansessualità ed è totalmente legittimo: lo scrivo senza moralismi. Molti sono dipendenti dal sesso, alcuni vanno a disintossicarsi nelle cliniche. Al sesso, al corpo viene attribuita un’enorme importanza. Anche un intellettuale serissimo come Fortini in Verifica dei poteri non può far a meno di trattare dell’emanicipazione sessuale delle impiegate di allora. Ma il desiderio fisiologicamente scema con l’età. Ci sono la menopausa, l’andropausa, i cali del desiderio fisici e psicologici. Alcuni che hanno mancato l’appuntamento con la giovinezza si imbottiscono di Viagra, cercando l’elisir di eterna giovinezza. Passano gli anni. Il padre di un mio carissimo amico gli consigliava sempre di fare sesso, di non aspettare perché si invecchia presto. In effetti si può essere impossibilitati a prendere il Viagra per una cardiopatia (la famosa pillola può far male al cuore). Vivere significa per dirla alla Luzi affrontare il corpo oscuro della metamorfosi, prima di tutto le metamorfosi del nostro corpo. Riprendendo una canzone di Piero Pelù il nostro corpo cambia continuamente. Il problema della letteratura italiana è quello di essere troppo incentrata su Dante. I letterati italiani sono più spirituali e idealisti, ma spesso reprimono il corpo. Il rapporto tra i sessi viene mitizzato, idealizzato da molti letterati. Parafrasando il celebre detto neoavanguardistico bisognerebbe fare tutti una salutare gita a Pernumia invece che a Chiasso! Bisognerebbe guardare anche a Ruzzante. Bisognerebbe leggere le sue storie di povera gente veneta. Troppo materialista la popolazione italiana e troppo idealisti, eterei i letterati italiani! Le due categorie di persone a stento si capiscono . Vivono in mondi paralleli. Nelle scuole italiane dovrebbero far leggere anche Rabelais e Montaigne: tutta gente carnevalesca e che non reprimeva il corpo. Ma Montaigne, Rabelais, Ruzzante sapevano anche ridere di sé stessi e del corpo. In questo periodo siamo in crisi perché il pericolo nucleare minaccia i nostri corpi, le nostre vite. Molti hanno comprato pasticche di iodio per salvaguardare la tiroide da un tumore in caso di radiazioni. Stiamo uscendo dalla pandemia, che ha minacciato i nostri corpi anch’essa. Qualcuno ricordava che dopo la peste molti si diedero alle orge e vorrebbero farlo anche loro dopo la sconfitta del Coronavirus. Oggi come sempre si inneggia alla corporeità, si celebra la fisicità. Gli uomini devono essere forti, prestanti, aitanti, vigorosi. Le donne devono essere sinuose e longilinee. Chi non rispetta o non si adegua a questi canoni è out. Chi critica tutto ciò è addirittura un nemico da abbattere. Sul corpo vengono costruiti idoli e templi. Sul corpo c’è tutto un business mondiale. In Occidente esistono due polarità contrapposte: la carnalità e la spiritualità. Da una parte l’orgasmo e dall’altra l’estasi mistica. Ma c’è chi basa tutto sul sesso e non raggiunge l’orgasmo. C’è chi vuole il rapimento mistico e in realtà riduce tutto alla solita, misera preghiera interessata. Ma siamo sicuri che non ci sia un intreccio tra i due aspetti? Dopo l’Eros sperimentiamo Thanatos. Dopo Thanatos rivogliamo Eros. Le due cose si richiamano a vicenda: la vita nella morte, la morte nella vita.

Sul desiderio e la pornografia:

Mai come oggi il desiderio sessuale è infinito o quasi. Un poco è sempre stato così. Oggi ciò è vero in maniera esponenziale. Abbiamo hegelianamente l’Aufhebung, ovvero il superamento incessante del desiderio. Il desiderio di ognuno si supera continuamente. Non c’è nessun psicofarmaco che può ridurre o eliminare il desiderio. Al massimo possono essere prescritti alle persone degli antipsicotici che riducono l’ideazione. Ecco perché alcuni politici a torto propongono la castrazione chimica per stupratori e pedofili. Mi chiedo io però: se la giustizia sbagliasse e venissero castrati degli innocenti chi li ripagherebbe della virilità perduta? Fino ai primi anni duemila i fruitori della pornografia erano uomini (adolescenti, giovani oppure scapoli). Erano tutte persone che non avevano una sessualità appagante. Chi fruiva della pornografia per la mentalità comune era un maniaco, uno alle prime armi oppure una persona sola. Le donne che fruivano della pornografia (riviste o videocassette) erano tutte in coppia, spesso per ravvivare il desiderio o per evadere dalla noia. Un tempo si vergognavano coloro che andavano a comprare riviste hard dall’edicolante o che andavano a noleggiare delle videocassette. Eppure in grande segretezza, con vergogna e titubanza la fruizione della pornografia per gli adolescenti era già allora l’unica forma di educazione sessuale. Eppure la pornografia offre una rappresentazione distorta della sessualità. Oggi la pornografia è stata completamente sdoganata. Oggi chiunque può navigare, visionare siti porno nell’anonimato e poi cancellare la cronologia. Con la diffusione dei siti porno, dove vengono condivisi video, tutte le donne possono essere utenti di Youporn o Pornhub. In quei siti ci sono sia attori/attrici professionisti/e ma anche ragazze della porta accanto, vittime di revenge porn. Diciamocelo francamente: buona parte dell’amatoriale è delinquenziale purtroppo. Sfatiamo il tabù secondo cui alle donne fa schifo la pornografia. In realtà eccita sessualmente anche loro. È stato dimostrato oggettivamente con degli esperimenti, indipendentemente dal giudizio morale negativo, che ne traggono molte donne. In realtà le fantasie erotiche di entrambi i sessi e di tutti gli orientamenti sessuali restano misteriose, enigmatiche, non hanno una spiegazione precisa. Le dinamiche del desiderio, per chi come noi non è un sessuologo, sono senza senso a livello individuale, mentre naturalmente si può ricavarne qualche spiegazione a livello collettivo, a grandi linee. Le ragazze e le donne di oggi sono più emancipate. Le infezioni sessuali non fanno più paura, anche se esistono, sia perché se ne parla di meno sia perché una persona sieropositiva oggi ha un’aspettativa di vita di solo 1-2 anni in meno rispetto alla media. C’è a ogni modo molta ignoranza rispetto alle malattie infettive. Se ne può sentire di ogni. La sessualità è una forza primigenia che trascende la logica, trasgredisce la morale, si impadronisce dei corpi delle persone. Basta ricordarsi del libro “Io e lui” di Moravia. Soprattutto in gioventù molti ragazzi e molti uomini ragionano solo col proprio “lui”. Ma ci sono anche anziani pronti a imbottirsi di Viagra, rischiando di avere una dolce morte tra le braccia dell’amante. La sessualità assoggetta la razionalità e la compostezza di molti/e. Quante persone rischiano, addirittura si rovinano la reputazione, il patrimonio, la famiglia, la vita per qualche ora di sesso, per qualche incontro trasgressivo? Qualche anno fa il mondo dell’editoria lanciò le cosiddette “pornoromantiche” (Gisela Scerman, Pulsatilla, Caterina Cutolo). Oggi la maggioranza delle ragazze sono così nel migliore dei casi, anche se ho dei dubbi effettivi sul romanticismo di molte. Ovviamente hanno il diritto a essere come vogliono e la mia è una pura e semplice constatazione di fatto; non è assolutamente moralismo. Non fraintendetemi: oggi l’aspetto fisico è uno scoglio importante, è tramite quello che avviene la scrematura. Oggi le ragazze cercano partner senza difetti fisici. Oggi tutti sono esigenti esteticamente e sessualmente. I canoni imposti sono quelli dello show business a livello estetico e della pornografia a livello sessuale. Tutto è basato sul fottere, sull’amplesso. Così è in Occidente e poco importa ai più di altre forme alternative come la pratica trukese, il sesso tantrico. Poco importano i preliminari. Poco importa esplorare i corpi per sapere tutte le zone erogene della partner. Ma perché forse l’uomo deve possedere con forza e violenza la partner? Forse perché è l’unico retaggio arcaico della cultura patriarcale, l’ultima illusione di pensare di avere dominio e controllo sulla donna di oggi, sempre più emancipata, affermata professionalmente, sempre più sfuggente. È ormai l’ultimo modo che ha l’uomo per affermarsi come maschio, per dire alla propria donna “io sono”, ma anche “io ti voglio” e anche “io ti voglio bene”: tutte queste cose in un unico atto. Chi non vi riesce è un fallito. Chi non fa l’amore o non sa far l’amore è un fallito. Possono mettere alla prova una, due, tre volte, ma poi le donne si stancano di dare chance, di offrire esami di riparazione. La donna deve essere bella e magra. L’uomo deve essere alto, palestrato, superdotato sessualmente. Per molte ragazze altezza è mezza bellezza oppure pensano a una correlazione, talvolta illusoria, tra l’altezza e la dimensione del sesso maschile. Nei siti porno le donne obese non sono rappresentate. Eppure molte produzioni pornografiche hanno sede proprio negli Usa, dove le persone obese sono sempre più una parte consistente della popolazione. Nessuno può essere fuori forma. È quasi una vergogna oggi fare sesso con una donna obesa. Questi sono i nuovi imperativi categorici della sessualità! Eppure un tempo, prima della diffusione capillare del porno e dell’omologazione televisiva ci si sceglieva anche per simpatia, per interessi comuni, per affinità elettive. È vero che per una donna la bellezza e che per un uomo la prestanza fisica/sessuale fanno parte, darwinianamente parlando, della fitness (ovvero dell’idoneità inclusiva) e permettono dalla notte dei tempi il successo riproduttivo. Ma è anche vero i criteri estetici non sono assoluti, ma relativi all’epoca e alla cultura. È vero che un tempo le persone si sceglievano non in base alla conformità o meno di certi modelli imposti dai mass media e dal potere, ma in base a dei gusti personali. Oggi l’immaginario estetico/sessuale è stato quasi totalmente colonizzato dal potere. Ci viene detto, ordinato, stabilito che cosa desiderare. Rimane poco del nostro arbitrio, della nostra libertà. Prendiamo per esempio la questione delle misure. Oggi la bellezza della donna dipende dalle misure fisiche. Le modelle devono essere slanciate ed essere 90-60-90. Per gli uomini la prestanza si misura in centimetri e in durata dell’amplesso. Eppure un tempo gli uomini sceglievano delle donne in carne perché ricordavano loro la madre e costei è la prima donna di cui si innamorano i bambini. Un tempo solo le donne che non avevano risolto il conflitto edipico volevano a tutti i costi un partner superdotato sessualmente. Un tempo l’occhio voleva la sua parte. Oggi in questa civiltà dell’immagine non contano più odori, sapori, ma soprattutto l’immagine: a partire dalla pornografia. Oggi la psicodinamica non spiega più il desiderio. Per sapere cosa desiderano oggi le persone bisogna analizzare accuratamente film, trasmissioni televisive, talk show, ciò che propone la moda internazionale e soprattutto la pornografia. Ancora oggi non so se le persone a forza di vedere siti porno avranno dei comportamenti standardizzati in base al mainstream della pornografia, basato tutto sulla penetrazione e sulla dominazione delle donne, oppure se le persone consolideranno le loro perversioni, suddivise in questi siti in categorie, prendendo come riferimento le parafilie della nosografia psichiatrica. Tutti sono più esigenti esteticamente e sessualmente. Oggi molti e molte preferiscono la solitudine perché le/gli aspiranti partner non rispecchiano i canoni oppure perché deludono aspettative troppe elevate. Ma il tempo passa presto. Si invecchia presto. È subito sera e in un batter d’occhi si fa presto a vivere di rimpianti e frustrazioni; si fa presto a rimanere inappagati, soli e vecchi, a morire, senza aver mai vissuto relazioni autentiche, senza aver vissuto realmente.

Sul revenge porn:

Un Paese si vede anche da come tratta le donne. Si parla ancora poco oggi di cyberbullismo e revenge porn, ma alcune ragazze diventano carne da macello su Internet. Sono vittime anch’esse, finite alla gogna mediatica. Le vittime di questi reati, soprattutto donne, soffrono di depressione reattiva, disturbo d’ansia generalizzata o disturbo post traumatico da stress. Non parliamo poi della sofferenza esistenziale oltre a quella psichica. Ma molti “maschi” si rivelano davvero poco sensibili a questi stupri online. Come risolvere tutto ciò? Non ci dovrebbe essere l’anonimato su Internet e il porno amatoriale dovrebbe essere sempre verificato, certificato. 

Su Carolina Picchio:

Carolina Picchio si è suicidata a 14 anni. È morta di cyberbullismo. Non ha sopportato il peso di centinaia di ingiurie, dopo che alcuni suoi coetanei avevano messo un video in rete, che era diventato virale. I ragazzini colpevoli di aver approfittato di lei, mentre stava male, non erano pienamente consapevoli di ciò che stavano facendo. Forse più di tutto sono mancati a loro la coscienziosità e l’empatia. Erano comunque suoi coetanei e probabilmente non sapevano esattamente quello che stavano facendo. Non voglio dire che è colpa della società. Comunque trovo che ci vorrebbe una maggiore sensibilizzazione a riguardo. Un tempo c’erano il bullismo, il nonnismo, il mobbing. Attualmente è quasi scomparso il nonnismo, ma è apparso il cyberbullismo che può avere effetti devastanti sui giovani. Internet può diventare anche un inferno. È quello che è successo a Carolina. Carolina è stata lasciata sola. Quando è successo non c’era ancora nessuna legge sul cyberbullismo. Non è stata assistita da psicologi o psicoterapeuti. Non ha sopportato il peso delle offese e si è gettata dalla finestra di camera sua. Qualche esperto della mente avrebbe potuto spiegarle che tutto ciò che sembra inammissibile, intollerabile, insopportabile da adolescenti diventa una cosa di poco conto quando si è grandi. Invece era sola. Maledettamente sola. È rimasta prigioniera di un istante di profonda solitudine. Suo padre adesso va nelle scuole a tenere conferenze e a spiegare che ciò che è accaduto a sua figlia non deve più accadere.

Ricordando Tiziana Cantone:

Il porno determina comportamenti stereotipati e offre agli adolescenti una visione distorta della sessualità. Questi ultimi crescono pensando che le dimensioni e le prestazioni sessuali siano l’unica cosa che conta nella vita. Pochi sanno le ripercussioni psicologiche di molte pornostar. Alcune addirittura in America si sono uccise. L’industria dell’hard in genere le spreme allo sfinimento e le sfrutta. Apparentemente le pornostar sembrano autorealizzate ed emancipate, ma in alcuni casi si lasciano sopraffare dal giudizio degli altri, specialmente quando diventano madri e disconoscono il loro passato. Ci saranno anche alcune starlette del porno libere e soddisfatte del loro mestiere, ma vanno messe in conto anche la fragilità e i risvolti interiori di queste giovani donne. Non parliamo poi con l’avvento di Internet della diffusione esponenziale del porno amatoriale. In questi casi le ragazze della porta accanto vengono riprese da telecamere nascoste oppure subiscono le vendette di ex-fidanzati, che pubblicano online i rapporti intimi di un tempo. Anche in questi casi in pochi si pongono il problema dei danni esistenziali e delle ripercussioni psicologiche subiti da queste ragazze, diventate delle pornoattrici loro malgrado. È inutile negare l’evidenza dei fatti. I siti porno sono tra i più visitati al mondo. Molti uomini sono allo stesso tempo pornografi e moralisti, sempre pronti a visitare siti hard e a giudicare frettolosamente senza alcuna pietà. Il caso di Tiziana Cantone però dovrebbe essere emblematico. Tiziana Cantone è una vittima. Il suo è stato un femminicidio virtuale.




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