mercoledì 8 giugno 2022 - paolo

Osceno Tv su La7. Giletti in diretta da Mosca

Ieri sera su La7 è andata in onda una puntata di "Non è l'Arena" del popolare conduttore Massimo Giletti. Non sono un estimatore di Giletti ma, il fatto che lui si trovasse in diretta dalla "Piazza Rossa" di Mosca con sullo sfondo il suggestivo panorama del Cremlino, mi ha indubbiamente incuriosito.

 Dopo un primo scambio di idee con il filosofo Massimo Cacciari, presente in studio, siamo arrivati al pezzo forte della puntata ovvero l'intervista a Maria Zakharova, giornalista russa di punta ma soprattutto portavoce del ministro degli interni russo Labrov. 

Giletti punge la Zakharova e questa ribadisce la sua posizione. Per circa un'ora la situazione non cambia tra " i si sono d'accordo di Giletti però ... " e " i lei non mi lascia parlare e non capisce cosa sto dicendo" della Zakharova. Uno stallo assoluto. In sintesi mentre Giletti vuole strappare all'autorevole intervistata una promessa di pressione su Putin per cessare il conflitto, la Zakharova ribadisce le cause che hanno scatenato il conflitto. Riconducibili, in buona sostanza, sul fatto che l'Ucraina è una dipendenza degli USA., che per otto anni ha bombardato e massacrato (13.000 vittime compresi civili, donne e bambini) il Donbass nella totale indifferenza dei media occidentali, che Zelensky ha un circondario di nazisti inseriti nell'establishment di governo, che sono stati disattesi gli accordi di Minsk e via dicendo ... tutte cose che ormai sentiamo da settimane per bocca dei vari D'Orsi, Orsini ma anche lo stesso Cacciari ecc.. . . Insomma nulla di nuovo sotto il sole. Ad un certo punto la pur amabile ma difficoltosa, anche per via della traduzione, conversazione tra i due scivola sui soliti scambi di accuse. Zakharova ricorda tutte le barbarie effettuate dagli occidentali, che hanno massacrato civili in mezzo mondo, Giletti tenta i soliti distinguo ribadendo la differenza tra le bombe " portatrici di democrazia" degli occidentali e quelle scriteriate da parte russa su Cecenia, Siria e ovviamente Ucraina. Un cul de sac senza via d'uscita, un dialogo tra sordi, una assoluta perdita di tempo.

Difatti, salutata la Zakharova con l'impegno da parte di Giletti di andare nel Donbass o in Siria ospite della giornalista, per schiarirsi meglio le idee e affrancarsi dalla propaganda occidentale, la trasmissione torna in studio. Oaspite di punta Mirta Merlino, noto volto de La7 con " l'Aria che tira", e il piddino di turno, ovvero Emanuele Fiano. A questi punti scatta l'osceno tv. Mirta parte con una furibonda reprimenda della Zakharova che " ha portato a spasso l'intervista senza dare una risposta" . Ora che Mirta pretendesse dalla portavoce russa una sorta di mea culpa sulla invasione dell'Ucraina è non solo giornalisticamente ridicolo, ma evidentemente ha confuso quello che pensa lei, emerso nelle quotidiane puntate dell' "Aria che tira", con il punto di vista dei russi , ovviamente opposto. Personalmente credo che Mirta non sia etorodiretta da nessuno, come molti ipotizzano, né tantomeno dal suo editore Cairo, perché fare vero giornalismo in Italia è "mission impossible". E' proprio che la sua visione ha un range molto limitato. Mentre continua la sua concitata reprimenda, infiocchettata di luoghi comuni come la pluralità dell'informazione in Italia e il controllo dei cittadini sul potere, ben assecondata da un ineffabile Fiano, parte improvviso l'urlo " Oddio che succede, soccorrete Massimo ", fine trasmissione, parte la pubblicità. 

 Interdetto dal colpo di scena inatteso, ho temuto che il KGB di Putin avesse ordinato di giustiziare Giletti. E' noto infatti che in Russia chi esprime critiche su Putin, viene o confinato in Siberia, oppure avvelenato con il Polonio o, in estrema ratio, giustiziato sul posto. Questo almeno è quello che passa il nostro convento mainstream.

Senza attendere la ripresa della trasmissione, che si stava oltremodo prolungando, ho spento e sono andato a dormire. Con un pensiero, che se Giletti fosse ancora vivo, la prossima puntata l'avrebbe fatta in diretta da Marte. Cosa non si fa per l'audience" !.

Stamani ho appreso che si è trattato di un semplice calo di zuccheri con relativo svenimento, subito recuperato. Immagino la delusione dei media nostrani. Che scoop sarebbe stato .... Peccato, ma non per Giletti s'intende.




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