venerdì 26 novembre 2021 - UAAR - A ragion veduta

Ora di Relegione: che succede a chi non avvale dell’Irc

Lo scorso 20 novembre è stata la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. All’interno della scuola pubblica, riaperta in presenza da oltre due mesi, vanno ancora quotidianamente in scena discriminazioni infantili su base religiosa. 

I diritti all’istruzione e alla libertà di coscienza di chi non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) sono diffusamente calpestati, come ci segnalano genitori, docenti e studenti ai cui l’Uaar dà supporto con il progetto Ora Alternativa e a tutela dei quali ha ottenuto straordinarie vittorie legali contro il Ministero dell’Istruzione (si vedano l’ordinanza del Tribunale di Padova del 2010 e la sentenza Tar Lazio del 2020). Persistono enormi ritardi nell’attivazione dell’ora alternativa e si verificano ancora casi di “smistamento” di scolari in spazi inadatti o addirittura di permanenza nella stessa aula dove si svolge l’Irc, con inaccettabile imposizione di un insegnamento dottrinale a chi ha disposto di non subirlo. Per queste ragioni l’Uaar ha scritto all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, chiedendo interventi diretti contro le scuole inadempienti e l’istituzione di un osservatorio sull’ora alternativa in modo da prevenire le discriminazioni infantili che colpiscono i non avvalentisi.

All’att.ne dell’Autorità garante per l’infanzia el’adolescenza Carla Garlatti
via di Villa Ruffo, 6 – 00196 Roma

Oggetto: Garantire diritti all’istruzione, alla libertà di coscienza e alla salute a chi non frequenta l’insegnamento della religione cattolica

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti APS (Uaar Aps), associazione di promozione sociale iscritta nel Registro nazionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al n.141, difende i diritti delle famiglie e degli studenti che optano per non avvalersi dell’Insegnamento della Religione Cattolica (Irc) e da sempre si batte affinché siano ad essi garantiti i diritti all’istruzione e alla libertà di coscienza.

La normativa è chiara: non deve essere messa in atto alcuna forma di discriminazione tra chi sceglie il non obbligatorio Irc e chi sceglie di non avvalersene. Di conseguenza fin dal primo giorno di lezione a tutti gli studenti che hanno detto no all’Irc optando per la permanenza nella scuola deve essere garantito un insegnante, un’attività didattica alternativa e uno spazio sicuro dal punto di vista sanitario.

Eppure ancora oggi, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nonostante siano trascorsi più di due mesi dall’apertura delle scuole i diritti all’istruzione e alla libertà di coscienza di chi non si avvale dell’Irc non sono garantiti, come ci viene testimoniato da genitori, docenti e studenti, ai quali forniamo costantemente supporto per difendere i propri diritti. I già inaccettabili ritardi nell’attivazione dei programmi alternativi non sono stati colmati e si verificano ancora casi di “smistamento” degli scolari in spazi inadatti o di permanenza nella stessa aula dove si svolge l’Irc, con conseguente imposizione di un insegnamento dottrinale a chi ha disposto di non subirlo.

L’inadeguatezza dell’Italia nel garantire i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella scuola pubblica a chi rifiuta l’Irc è documentata anche dai rapporti del Comitato sui diritti dell’infanzia. Nelle osservazioni conclusive 2003 relative al nostro paese il Comitato rileva che “i bambini, soprattutto nelle scuole elementari, [possono] essere emarginati se si astengono dall’insegnamento religioso, incentrato essenzialmente sulla confessione cattolica”. Nelle osservazioni 2011 esprime preoccupazione “poiché la libertà dei minorenni di ricevere o meno l’insegnamento della religione nella scuola materna, primaria e secondaria può essere compromessa, nella pratica, dalla mancanza di valide materie alternative e dall’assenza di informazioni”.

Le diffuse discriminazioni infantili che colpiscono i non avvalentisi richiedono un intervento. Per questo ci rivolgiamo a Lei, affinché si attivi direttamente contro le scuole inadempienti e promuova l’istituzione di un osservatorio sull’ora alternativa in modo da prevenire il ripetersi di comportamenti inaccettabili in particolare all’interno della scuola pubblica. L’Uaar Aps è pienamente disponibile a collaborare, nell’interesse della laicità della scuola e dei diritti degli studenti e delle loro famiglie.

Roma, 20 novembre 2021

Roberto Grendene
Segretario nazionale Uaar Aps

 

 




Lasciare un commento