giovedì 24 gennaio 2019 - Antonello Laiso

Omofobia: non esistono "Diversi"

La notizia sembra inverosimile ma è vera, in alcune Diocesi tra cui quella di Reggio Emila sono stati istituiti gruppi di ascolto per omosessuali, ovvero un progetto per aiutare confortare e confrontarsi con quelle persone che hanno deciso di vivere la propria vita non da eterosessuali ma da omosessuali.

Si considerano come a rigor di logica allora così tali persone come diversi?

Il progetto si chiama Courage e vorrebbe essere finalizzato, almeno nelle intenzioni, ad una conversione del corpo e dello spirito all'eterosessualita, l'omosessualità così anche se non velatamente nei fatti diventa per la Chiesa una "malattia" da curare al pari della tossicodipendenza, come l'alcolismo.

I progressi delle recenti normative dello Stato, finanche quelli approvati per una vita comune tra persone omosex ed ancora per una genitorialità permessa, non sono stati né recepiti né hanno ammorbidito quelle leggi divine di quella chiesa Cattolica ferma a quelle sue concezioni di antica data.

Ne tanto meno viene manifestato quel dovuto rispetto per una vita propria vissuta nelle convizioni di non peccato ma sempre nel rispetto delle nostre leggi e di quei dovuti limiti.

Siamo nel 2019 tornati indietro di almeno trent'anni, la libertà personale inviolabile non può essere intaccata da imposizioni di un modo di vivere la propria vita, la nascita, i figli, il divorzio l'aborto, il fine vita ora esplicitamente poiché già il tema in oggetto, sempre ostico a quella chiesa cattolica, l'omosessualita.

I tempi, i progressi nelle sue svariate forme, da quelli tecnologici a quelli del modo di pensare e di concepire un comportamento personale in società, non sono stati d'aiuto nel far rispettare un proprio diritto che sia o no fondato costituzionalmente, non hanno cancellato quei preconcetti, i preconcetti di vivere secondo le proprie volontà, senza far del male alla società .

Trent'anni fa in piazza Dam ad Amsterdam con molta naturalezza, che accompagna quelle cose fatte alla luce del sole e lontane dal poter essere un peccato, ragazze tra di loro si baciavano all'aperto sedute sui gradoni di quella piazza.

L'essere omosessuale purtroppo, nonostante le recenti ed ultime normative Europee, viene ancora discriminato da quella chiesa Cattolica, anche se la tutela delle discriminazioni è sancita dall' art 3 della nostra Costituzione.

Vero che vi sono leggi Divine e leggi dello Stato che non collimano e ben ne siamo a conoscenza, ma la Chiesa non può far sentire come il peso di una colpa un qualcosa che per essa è una colpa, un qualcosa che è avverso ai propri canoni. E se pur tale fosse, non insegna che il perdono divino è quella forma più alta d'amore?

Essere omosesuali non può e non deve essere considerato né colpa né malattia. L'invasione di campo della Chiesa Cattolica nella vita non può obbligare a cambiare quel modo di vivere, quelle idee che possono spaziare secondo modi di vedere quelle situazioni della stessa vita.

Non puo vedersi come un peccato, un qualcosa che secondo quella Chiesa Cattolica è considerato peccato, il peccato è imporre una propria volontà negando e privando un diritto di vivere come si desidera. 

Il peccato è ben altro, l'amore non ha regole, non ha tempo né ha confini, non è mai peccato.

Antonello Laiso




Lasciare un commento