lunedì 21 dicembre 2015 - Nicola Pezzella

Omicidio di Ladispoli. Scusa Marco...

Omicidio Ladispoli, Martina Ciontoli: "Era destino che doveva morire..."

Le intercettazioni ambientali complicano la posizione dell’intera famiglia Ciontoli. Le Parole di Martina Ciontoli "fidanzata" della vittima di questa assurda vicenda sono realmente inquietanti “Papà disse a Marco ‘ti sparo: era destino che dovesse morire...” Affermazioni gravissime, che si somma alle altre dalla dubbia innocenza per le quali oggi tutti i membri della famiglia sono sospettati di aver fornito dichiarazioni false agli inquirenti.
Martina appare fredda e distaccata poche ore dalla morte del suo fidanzato, morto a casa sua e a sparare è stato proprio suo padre, Antonio Ciontoli. "La stanno facendo troppo lunga, che esagerazione", dice Martina, che si preoccupa dell'esame che a breve deve sostenere, sembra quasi che questo esame sia più importate della morte del suo fidanzato.
Poi c'è Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli, fratello di Martina che cerca di "consolare" la fredda Martina con delle affermazioni shoccanti: "Se fosse sopravvissuto, sarebbe rimasto handicappato, si sarebbe ammazzato comunque"
La signora Ciontoli che si preoccupava del lavoro del suo coniuge e si preparava a vendere la casa per un eventuale risarcimento danni verso la famiglia Vannini, come se una vita di un giovane di 20 anni spezzata improvvisamente da un colpo di pistola sparato per gioco abbia un valore... un valore di una casa.


Lui, Marco Vannini, ucciso dalle bugie della famiglia Ciontoli, perché poteva salvarsi se queste persone avessero detto tutto al 118, ucciso da un colpo di pistola.. così per scherzo, ucciso dalla fidanzata che dice che era destino che morisse, ucciso dalla cognata Viola che dichiara che è stato meglio che sia morto perché sarebbe rimasto handicappato...

Lui Marco Vannini che chiedeva scusa alla sua fidanzata "Scusa Martina... scusa" e lei, Martina, la donna di ghiaccio che consola il padre indagato ma non spreca una parola d'amore verso il suo fidanzato morto in casa sua da un colpo di pistola, la pistola di suo padre.
Non ti conosco Marco, ma ti chiedo scusa io… tu le meriti, tu che prima di morire chiedevi scusa a Martina che non meritava alcun perdono da parte tua, tu che hai amato colei che in un niente paradossalmente ti ha dimenticato, l’hai amata fino all’ultimo.

Scusa Marco se alcuni membri della nostra razza sono fatti così, e proprio tu per sfortuna l’hai incontrati sulla tua strada, Scusa Marco se la giustizia è lenta, scusa… Marco scusa.

 




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