martedì 1 settembre 2020 - Marina Serafini

Nuvola

Oggi mi sento così. Appoggio le braccia alla balaustra che dà sulla valle e aspiro la fresca arietta notturna, immersa nel chiarore donato da uno spicchio di luna. Spilli luminosi lassù, il coro dei grilli nello sfondo e questo corpo stanco poggiato sul metallo freddo. È stata una giornata fredda e poi rovente, una lunga giornata iniziata alle sei del mattino: in auto e in corsa in autostrada, i monti da un lato e dall'altro, coperti di alberi scuri, e quelle nuvole in cielo a farmi compagnia.

 Sono andata a ritmo costante, senza fretta, intanto che il sole si alzava scaldando l'aria dintorno. Una strada deserta in una estate strana, piena di eventi strani, un pò tristi e un pò sorprendenti. Una estate che sta per finire senza nemmeno davvero iniziare. Questi mesi mi stanno cambiando, li porto addosso come una coltre pesante, dura come una vecchia e navigata armatura. Lancia in resta e al galoppo, mattina e sera, senza alcuno scudiero. Percorro una nuova esistenza sperimentando scoperte non proprio gradite, ma imparando che so sostenerle. Un tornante alla volta, per trovarmi dinanzi un ulteriore orizzonte. Tra alberi e acqua, tra nuvole e sole, il caldo e il vento, e il freddo che va nelle ossa....

E mi sento così stanca, con tanta strada ancora da fare, senza poterlo confessare a nessuno. Scorre l'asfalto sotto le ruote, come pure i pensieri, in questo viaggio gravoso verso una meta dovuta. Un altro giorno e altre cose da fare. E nuoto ancora senza fermarmi, una bracciata e poi un'altra, al ritmo costante del mio respiro. In aria e ppi in acqua, pesante, per uscire di nuovo e rifare titto da capo. Avanti, ancora avanti, e tutto il mondo che ho conosciuto finora che continua a cambiare. Resisto e nuoto. Lancia in resta, avanti così, fino a sera, fino a questa notte stellata. In piedi di fronte alla valle scura, il fiume che scorre laggiù e il coro dei grilli che mi strappa un sorriso. Mi sembra di non riuscire a fermarmi, nemmeno a volerlo. Semplicemente non posso. Ho timore che non riuscirei a ripartire, e allora semplicemente proseguo, guardandomi intorno stupita. Il cielo risponde al mio appello,io che vorrei protezione. Inarco la schiena sollevando il mento fin dove riesco: gli occhi spalancati nel blu. Come stamani, su quella grossa e soffice nuvola bianca...




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